si sente più parlare, nè se ne trova traccia nel bilancio della Sanità, e sopratutto nel bilancio e nei programmi del Ministero dei Lavori Pubblici» 14 • Analoghe preoccupazioni avevano precedentemente espresso altri oratori, come l'on. Montanari e l'on. Bruno Romano. Nella sua replica, il Ministro si limitava a dichiarare, su questo punto, che cc l' Amministrazione sanitaria non ha mancato e non mancl1erà, per la parte che le riguarda, di promuovere il potenziamento della rete ospedaliera », che cc la nuova rete ospedaliera sarà organizzata su base pianificata ... », e che cc il problema dei posti-letto è al centro dell'attenzione di tutto il Governo » 15 • In ogni modo, le insufficienze degli ospedali italiani non si limitano alla sola capacità ricettiva. Costruiti per la maggior parte quaranta o cinquanta anni or sono, in base a criteri edilizi oggi largamente superati (quando non siano addirittura allogati in edifici sorti per altre finalità, come monasteri, scuole, palazzi gentilizi o carceri), i nostri ospedali, salvo poche eccezioni, difettano di attrezzature adeguate: al punto che numerosi, tra essi, non cc dovrebbero neppure essere autorizzati a funzionare » secondo quanto affermava l'on. Cotellessa nel luglio del 1959. Queste deficienze vengono generalmente attribuite alle difficoltà di ordine economico nella quali sembra che si dibattano molte amministrazioni ospedaliere. Il filone della carità, che un tempo alimentava' a getto continuo le entrate degli istituti di cura, si è progressivamente assottigliato, quando non si è addjrittura esaurito. È ben vero che, al giorno d'oggi, l'ospedale non è più l'Ente be11efico, destinato ad assistere gratuitamente gli indigenti, bensì una vera e propria azienda industriale, nella quale l'assistenza sanitaria è prestata dietro pagamento. Tuttavia, non bisogna dime11ticare che i clienti più importanti degli ospedali sono gli istituti mutualistici: i quali sono attualmente debitori, nei confronti delle ammi11istrazioni ospedaliere, di oltre 12 miliardi di lire, per rette non pagate. Si sostiene, da parte degli Enti previdenziali, che molti oneri, fatti gravare dalle amministrazioni sul costo delle rette di degenza, non hanno attinenza diretta con le cure agli ammalati: così le scuole per infermiere, il tirocinio per i medici, i reparti di pronto soccorso e di isolamento. Perciò numerosi Enti, dopo avere invano reclamato rette di favore (simili a quelle che la legge stabilisce per i Comuni), si sono rifiutati di corrispondere il pagamento dei rico14 Atti Parlamentari, Camera dei Deputati, III L,egislatura, seduta del 27 settembre 1960. 15 Ibidem. Bibiiotecaginobianco
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