Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

E, pur con i dH'etti di ogni schematizzazion , queste onsiderazioni quelle che nel libro immediatamente le seguono ci sembrano illuminanti. Il frazionamento della popolazione mussulmana in gruppi d'origine e spesso di tendenze diverse, 1 influenza della stampa di sinish·a francese e la mancanza di fogli in lingua araba (se si accettuano « El Bacair », soppresso nel '56 e « Revolution », il bollettino periodico del FLN) che potessero contare su una organizzazione e su una diffusione notevoli, sono elementi di grande importanza, infatti, per la spiegazione delle posizioni assunte dalla popolazione algerina delle città e delle campagna durante la rivolta del 13. Quest'ultima del resto è seguita in ogni sua fase dalle prime avvisaglie e manifestazioni (l'articolo di De Serigny sull' cc Echo d' Alger » per rappello a De Gaulle, le comunicazioni dei comitati di vigilanza e di ex co1nbattenti costituiti dai coloni ad Algeri e ad Orano) all'assalto in1provviso al palazzo del Governo e all'arrivo della clamorosa notizia della ribellione a Parigi e nelle altre capitali europee. Con la tecnica di una cronaca spoalia e senza aggettivi, seguita da pochi commenti per lo più sobri e misurati, ogni momento è rivissuto nei suoi particolari. Una drammatica telefonata tra Lacoste, Lagaillarde e Massu, registrata la sera del 13 maggio, n1ette ad esempio in luce, se ancora ce ne fosse stato bisogno, l'incertezza e il cedimento del governo in carica di fronte ali' annuncio della costituzione del primo comitato di salute pubblica presieduto dallo stesso Massu. Gli aspetti più nuovi e interessanti de Le 13 mai et la presse risiedono, però, anche in questa parte della narrazione, nella descrizione del formarsi progressivo tra dissensi, mutamenti e tentennamenti di vario genere, della convinzione tra i francesi d'Algeria della necessità di un governo di « emergenza » capeggiato da De Gaulle. cc L'Echo d' Alger » nei giorni immediatamente successivi al colpo di mano ritorna ogni giorno nei suoi editoriali su questa inderogabile necessità e i giornali di Orano e di Costantina lo seguono nella campagna per il Generale. I militari, la cui partecipazione alla rivolta è prima incerta e titubante poi sempre più aperta e decisa, ne sono tanto influenzati da riecheggiare in ogni occasione le espressioni altisonanti della retorica di De Serigny. La stampa, salvo - e solo in un primo tempo - cc Le J ournal d' Alger », non informa, ma esorta alla ribellione, impartisce istruzioni, all'occorrenza inventa. Ed è il caso della fraternizzazione franco-mussuhnana a cui sono dedicate le manifestazioni indette per il 16 maggio, tre giorni dopo l'occupazione del palazzo del governo, quando la rivoluzione si è organizzata e, dopo le dichiarazioni di De Gaulle, è divenuta gollista e legalitaria. I giornali della Francia e del mondo intero sono presenti al cc Foro » per assistere alla cerimonia della fraternizzazione; cc L'Echo d'Alger » conta più di 150 mila persone contro i 60 mila registrati dagli altri quotidiani e gli inviati europei, a parte poche eccezioni, non perdono l'ottima occasione per fare del colore di cattiva qualità. Perfino l'inglese cc Daily Express » si lascia prendere la mano dalle cattive informazioni e contribuisce ad accreditare una leggenda che sarà sfatata soltanto due anni dopo: cc Alors, à ce spectacle (la fraternitation) Massu, Massu le para, n' a pas pu placer un mot e s' est mis à pleurer. Qu' on ne me <lise pas le contraire, j' etais a ses cotés, je l'ai vu ... ». 123 Bibliotecaginobianco

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