Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

risce alla situazione dei militari italiani prigionieri nel Medio Oriente. Esso è un'accorata e dignitosa protesta contro il trattamento discriminatorio inflitto a coloro che rifiutavano la loro collaboraz1one. Infine, un terzo filo conduttore fra i pensieri dell'Omodeo è offerto dal problema della politica estera, o meglio della ricostruzione dell' Europa dilaniata e distrutta, come appariva in quegli anni che sentivano ancora il morso della guerra. La risposta all'angoscioso quesito della pace, che si prospettava già turbata dall'intrico degli interessi delle grandi potenze vincitrici, l'Omodeo la formulò prontamente, con generosità di visione e con autentico slancio mazziniano; essa era per lui quella della federazione europea. Non deve però credersi che la sua sincera fede nella giustezza di quella soluzione annebbiasse il suo pensiero critico sui problemi dell'ora; chè, com' egli ammoniva, dovendosi per intanto mantenere le divisioni nazionali, occorreva altresì provvedere al presidio armato del Paese, senza lasciarsi trasportare da illuioni nè svigorire nell'animo da scoramenti per le difficoltà del presente. In una bellissima pagina del saggio, Bibiiotecaginobianco che conclude idealmente il volume, ed in cui rievocava la sua collaborazione con il Croce, Omodeo tracciava un'immagine di entrambi al loro lavoro di srudiosi: cc Il senatore mi faceva telefonare col pretesto di bozze da correggere: capivo che desiderava un po' di compagnia e scendevo giù dal Vomero. Lavoravamo alla stessa grande scrivania, scambiavamo poche parole. Ormai il consenso delle nostre idee era così profondo che quasi non avevamo bisogno di comunicativa. Sembravamo due vecchi cavalli di diligenza che hanno comune la fatica e il riposo. La febbre di lavoro diventava una frenesia ... Man mano che passavano gli anni più acuta e pungente diventava la nostra passione. La libertà la vivevamo davvero come una religione, talora col dubbio di non vederla più spuntare sul nostro orizzonte. La si difendeva contro ogni oscuramento ... ». Quella libertà, di cui cercava il chiarore e il conforto tra le pagine della storia, era la fede che avrebbe illuminato gli scritti dell'Omodeo politico; essi ne serbano testimonianza non peritura. VITTORIO FROSINI 114

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