Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

che hanno perpetuato gli errori fascisti e hanno reso marcia e irreparabile la situazione umana e politica dell'Alto Adige. Questa mentalità, sopravvissuta alla condanna della storia, nel dopoguerra ha liberato i rancori accumulati e permesso il prevalere dei nazionalisti alla guida del popolo sudtirolese. La mia analisi non intende giustificare le responsabilità del clero tedesco, degli avventurieri ex-nazisti e del governo italiano, ma è il frutto dell'osservazione di stati d'animo collettivi e di posizioni politiche. Non si tratta di razzismo, la mia è un'amara impazienza. D'altra parte che debbono pensare i tedeschi, sobri e solidi, degli italiani di Bolzano (i quali personificano ai loro occhi l'Italia), usciti dalle Università del Sud semianalfabeti? Laureati ignorantissimi, sempre davanti a Campanile-Sera e a . Canzonissima? Guido Calogero ha tenuto a Bolzano una nobilissima conversazione sulla convivenza di lingue e culture e popoli diversi. Ma come avverrà questo scambio di culture se i tedeschi imparano l'italiano, mentre gli italiani (meridionali) si rifiutano di studiare il te,desco cc perché qui siamo in Italia »? Bisogna concludere che per cambiare la situazione altoatesina devono essere cambiati gli italiani; e che Titone non ha torto. Mi scusi questa lettera e accetti i 1niei cordiali saluti. Suo ENNIO SCALET Brunico (Bolzano), 24-1-1961 Lettera amara e interessante, questa del nostro lettore di Brunico, che pubblichiamo volentieri perchè ci sembra rivelatrice di uno stato d'animo che deve essere comune a molti di quegli italiani i quali, pur a contatto diretto con la realtà altoatesina, pur nel clima di tensione fra i due gruppi etnici, alimentato dagli opposti nazionalismi, cercano - e noi ci rendiamo conto di quanto ciò debba essere difficile - di mantenersi fedeli all'immagine, ed alla missione, di un'Italia libera e liberale. Scalet ha ragione quando ricorda le colpe degli italiani nell'Alto Adige, r assurda e ottusa condotta del governo fascista e le responsabilità di una burocrazia impreparata e inetta; e non possiamo non essere d'accordo con lui quando rileva che, se la situazione umana e politica dell'Alto Adige oggi si è aggravata, è diventata cc marcia e irreparabile » come egli dice, ciò si deve à.l fatto che molti degli italiani investiti di pubbliche funzioni in quella regione si sono comportati come fascisti e non come democratici, sono stati, aggiungiamo noi, i peggiori servitori dell'Italia democratica. Non ci sentiamo però, francamente, di condividere talune delle affermazioni contenute nella lettera del nosb·o lettore; e se comprendiamo il suo stato d'animo, avvertiamo d'altra parte il pericolo delle storture di giudizio che esso può determinare. È serio, è nobile, è doveroso riconoscere le nostre colpe, le colpe degli italiani; ma non bisogna, giudicando di un problema che è insieme politico e di costume ed investe i rapporti fra gli stati oltre ai rapporti fra due gruppi etnici, lasciarsi prendere dal complesso di colpa: si 105 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==