Nord e Sud - anno VIII - n. 15 - marzo 1961

gorie di persone, che molto spesso non hanno alcuna attività in comune: i proprietari dei pascoli, i proprietari del bestiame, i « malghesi », o appaltatori delle malghe e i pastori. Un po' troppi se a questo punto si tiene conto che per definizione comt1ne, almeno come oggi vengono condotte, le malghe non rendono nulla o danno un reddito complessivo irrisorio ad almeno tre delle quattro categorie interessate: il proprietario, il lattaro e il pastore. Da qui si può incominciare a capire quale è la situazione della Carnia, ancora oggi che i primi accenni di un turismo organizzato, e di più la rapidissima conquista della donna all'emigrazione, hanno incominciato a produrre qualche evidente beneficio nelle vallate migliori; dove, tra l'altro, per l'aumento progressivo del traffico nazionale ed estero, quel segno non sempre obiettivo, ma indubbiamente appariscente, che danno i negozi ben fomiti e le facciate delle case ben tenute, favorisce l'impressione di un netto miglioramento delle condizioni di vita generali. La realtà, purtroppo, non è sempre così rosea come appare, solo che ci si allontani un poco dalle strade di comunicazione più frequentate, come quelle che portano in Austria o in Cadore. Le malghe, dove gran parte del bestiame carnico viene fatto salire durante i mesi caldi a pascolare, sono situate tra i 1600 e i 2000 metri di altitudine, a volte distano decine di chilometri dal paese più vicino, a cui sono collegate da strade o sentieri faticosissimi e raramente praticabili con automobili. Propriamente il complesso ma1ghiero consiste in due stazioni per il ricovero degli animali, situate a diverse altezze, nel pascolo vero e proprio e nella casera, dove vivono i pastori e vengono confezionati e conservati i prodotti caseari. La loro attività, pur potendola considerare a sè stante, agisce in effetti in funzione complementare nella economia della regione. Per questo, fintanto che in Carnia ci sarà popolazione bovina, il problema delle malghe va inquadrato in quello più generale della regione, non solo dal punto di vista tecnico, come, del resto lodevolmente, necessariamente anzi, mostrano di aver incominciato a fare alcuni specialisti in materia, ma anche dal punto di vista umano e sociale. Originariamente la conduzione di queste aziende era collettiva, e il reddito (come osserva giustamente un appassionato studioso locale, il geometra Somma, in una pubblicazione da cui abbiamo desunto molti dei dati e delle notizie riportate in questo articolo), al qt1ale si pt1Ò ancora oggi risalire confrontando l'aliquota d'imposta, che era di molto superiore a quella di fondo valle, doveva essere discreto; ma già da alcuni decenni è invalso il sistema dell'affittanza: il proprietario, ente o privato, affitta la malga al cc malghese », il quale, agendo da speculatore di questa attività, sostiene cc teoricamente » a suo carico, oltre al canone d'affitto, tutte le altre spese di gestione, quali la manutenzione dei manufatti, della' viabilità, dei pascoli eccetera; s'incarica della raccolta del bestiame presso i singoli proprietari e assume i pastori. Il proprietario che dà in consegna le bestie (ma più spesso cc la » bestia), alla fine della monticazio11e riceve una percentuale sui prodotti del latte (formaggio, burro e ricotta), secondo il cc patto di monticazione », più 100 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==