Sicilia u11protezio11ismo rispetto ai prodotti del Nord è addirittura inconcepibile. E quel cl1e vale per l'industria tessile vale per la maggior parte dell'industria moderna. Inoltre, di regola le dimensioni delle aziende devono essere grandi: non si può più passare gradualme11te dalla piccola alla grande azienda: ci sono ampi salti. Nel passato la mutazio11e (e di mutazio11e, quasi in senso biologico, si deve parlare per la fase iniziale dello sviluppo industriale); la mt1tazione, dicevo, era relativamente facile; oggi è molto difficile. Ci sono salti tecnologici e ci sono salti sulla conquista dei mercati, che rendono praticamente impossibile, nella maggior parte delle produzioni industriali, uno sviluppo graduale, attuabile dai piccoli operatori locali. Di qui l'esigenza obiettiva di una spinta che riesca a far superare questi salti. E se osserviamo i paesi cl1e hanno cominciato a· svilupparsi 11egli ultimi decenni o cominciano a svilupparsi oggi, siamo immediatamente colpiti da questa differenza: l'intervento statale è molto ampio; ci sono numerose organizzazioni di carattere pubblico cl1e operano nel ca1npo addirittura produttivo, i11contrasto con qt1ello che avveniva dura11te la prima fase dello sviluppo inglese. Nei paesi cl1e l1a11nocominciato a svilupparsi nel secolo scorso dopo l Inghilterra, l'autorità pubblica· i11terviene ampiamente nel campo delle infrastruttt1re, e poi, man mano che ci avviciniamo al nostro tempo, 11eipaesi più ritardatari nello svilt1ppo, l'autorità pt1bblica interviene sempre più spesso, anche nel1' attività propriamente produttiva. È esatto affermare che nella prima fase dello sviluppo inglese l' autorità pubblica non interviene? È esatto se si allude all'attività esecutiva, non è esatto se si allude all'attività legislativa. In questo campo l'intervento pt1bblico fu amplissimo; ma11mano, si riformò tutto l'apparato istituzionale, si riforn1ò il sistema dei co11tratti, si riformarono le leggi che regolava110 l'attività e i movimenti dei lavoratori, quelli che regolavano le associazioni di produttori, le c1t1alispesso avevano carattere corporativo. L' eco11omista che è stato il profeta la guida intellettuale di quel periodo, Adamo Smith, era decisamente contrario all'intervento pubblico nel campo esecutivo, ma era altrettanto decisamente favorevole a radicali riforme legislative, a trasformazioni ma·ssicce del siste1na istituzionale. Viceversa oggi assistiamo a interventi sempre più a1npi e complicati non solo 11el campo legislativo ma anche in quello esecutivo. Nel tempo stesso, notiamo che in molti paesi ritardatari nello sviluppo, gli organismi pubblici non sono efficienti; anzi in molti, nella maggior parte dei paesi arretrati, come l'Indonesia, l'Egitto, l'Iran essi 90 Bibiiotecaginobianco
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