Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

mente. Non mi interessa comunque di sapere se Ricciardetto lo ha adoperato per intenzionale scorrettezza o incoscientemente. Mi interessa piuttosto di precisare un altro problema di metodo, augurandomi cl1e Ricciardetto si convinca che i concetti di alto e di basso sono relativi: l'attuale natalità meridionale non è alta in sè stessa; lo è soltanto in relazione alla bassa natalità settentrionale e alla precaria struttura economica delle regioni meridionali. La bassa natalità settentrionale è oramai tale che gli studiosi più avveduti e previdenti dei problemi dello sviluppo economico italiano cominciano a preoccuparsene; e sul piano nazionale è proprio l'alta natalità meridionale che pttò interve11ire a compensare la bassa natalità settentrio11ale attraverso le tanto discusse migrazioni interne o attraverso investimenti localizzati nel Mezzogiorno. Quanto alla precaria struttura economica delle regioni meridionali, è infatti doveroso, indispensabile, t1rgente avviare una risoluta politica di localizzazione industriale; e comunque è necessario cc forzare » i tempi dell'industrializzazione, secondo le possibilità consentite da tu1a moderna politica economica di sviluppo. Con q·uesto abbiamo finito per quanto riguarda la consistenza delle varie ragioni per cui ci era sembrato che si devono considerare cc non sempre ben centrati » discorsi come quello intavolato da Ricciardetto nella sua « memoria » del 25 sette1nbre e proseguito nelle « n1emorie » successive; e il riesame che abbiamo fatto nelle pagine precedenti ci ha fatto naturalmente approdare alla gra11 questione dell'industrializzazione. So bene che, quando si comincia con l'affermare che la questione meridionale è anzitutto demografica, si finisce poi con l'affermare cl1e bisogna difendere i contribt1enti italiani dalle velleità di coloro che pretendono cc l'industrializzazione a tutti i costi >>; oppure, nella migliore delle ipotesi, cl1e non bisogna cc forzare » i tempi dell'industrializzazio11e, ma procedere con l'opportuna gradualità. Ricciardetto, nei suoi successivi interventi, ha dimostrato appunto di essere sulla li11ea della prima affermazione (difendere i contribuenti), come avevo be11 com1Jreso fin dal primo momento, dal modo stesso con cui egli parlava dell'a-spetto demografico della qt1estione meridio11ale; e solo nell'ultima sua « memoria», messo allei strette dalla mia breve replica alla sua lettera a1 Direttore del cc Giorno» (3 dicembre), ha eseguito un cauto ripiegamento sulla linea della seconda affermazione (non « forzare » i tempi dell'industrializzazione). Ricciardetto infatti è partito dalla considerazione che si può promuovere l'industrializzazio11e del Mezzogiorno ricorrendo alla cc coazione per mezzo di legge » o al cc protezionismo interno ». Escludiamo · pure la prima (magari perchè, se invocassi una legge così gravemente limitatrice della proprietà privata, dovrei anche accettare - secondo il 1ninaccioso ammonimento di Ricciardetto - che la stessa legge o un'altra imponesse a me di vendere il palazzo che possiedo a Napoli e cc di investire il ricavato nella ' industrializzazione' del Mezzogiorno »). Resta il « protezionismo interno » per « persuadere la Fiat a investire a Palermo »: in questo ca·so, grazie a incentivi e altre diavolerie, cc la Fiat 84 Bibiiotecaginobianco

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