Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

c1 uesti ultimi e le posizioni della letteratura meridionalistica; e proprio per questo non si può non rimanere colpiti da cc opinioni» e cc giudizi,, che si leggono nella stessa lettera, e che forse sono stati dettati al Titone da una stato d'animo di estrema e nobile amarezza, ma che nondimeno sono semplicistici e superficiali (oltre cl1e politicamente inopportuni). Esempi scelti qua e là: ...Se la popolazione del Sud potesse in n1a a trasferir i nel Nord il ord diverrebbe ugualmente un deserto ... Nel Mezzogiorno la campagna manca di manodopera sufficiente. Terre fertilissime sono abbandonate ... tutti i pa j del mo1 do oppongono una barriera insormontabile agli inde ·id rabili. In un n1ondo che ha bisogno di lavorare, jn quest'Italia che deve far i un volto europeo, p rchè il Nord non lo potrebbe?... So bene che l'urbanesimo è f nomeno mondiale, eh egno di progresso economico è o può essere il graduai tra ferimento ... cl ll popolazionj agricole verso le città industriali. Ma qui la que. tione è un'altra. t quella di innocenti vite troncate da mani criminali ... Molti altri sarebbero gli asp tti di qu ·ta emigrazione che andrebbero studiati, caso per caso ... Chi può dire, p r mpi , quanta parte essa ha avuto nell'inasprire la questione dell'Alto Adige? Quanta nel fenomeno, socialmente e politicamente pericoloso, delle borgat cl i barac am nb periferici? ... Leggendo di queste preoccupazioni del prof. Ti ton e e in particolare cli quella relativa al Nord cl1e potrebbe dive1 tare un cc deserto >r in conseguenza di un trasferimento cc in massa » della popolazione del Sud, IY.li era sembrato di capire che col pieno consentimento di Guerriero, « se ne deduceva a guisa di conclusione che tutti o quasi tutti gH emigranti del Sud sono jndesiderabili ». Lette queste mie parole sul « Giorno » Guerriero ha poi precisato che non si tratta di considerare cc indesiderabili » tutti, o quasi tutti, gli emigrati dal Sud ma solo coloro cl1e fanno parte dj una più o meno sparuta minoranza che deve essere isolata e messa in condizione di non nuocere. Ed effettivamente fl J)rof. Titone aveva scritto che si deve intervenire nel senso di limitare « remigrazione di tarati, pregiudicati, di chi non vuole o non pt1ò lavorare»; e che il proble1na non riguarda la re maggior parte» degli emigrati, ma « gli altri ». Posso anche ammettere di avere semplificato da ciuesto punto di vista quantitativo le « opinioni » e i cc giudizi » del prof. Titone; ma non mi sembra, da tutto il contesto della lettera del prof. Titone, che questi consideri quantitativamente poco rilevante 1' emigrazione degli cc indesiderabili » (la percentuale cc di tarati, pregiudicati, di chi non vuole o non pt10 lavorare») ne] complesso delle correnti migratorie che dal Sud si dirigono verso il Nord; tanto è vero che sj attribuisce alla' presenza di questa sparuta minoranza una parte di rilievo nel « fenomeno socialmente e politicamente pericoloso, delle borgate e dei baraccamenti periferici ». Quanto poi alla rilevanza qualitativa dell'emigrazione degli « indesiderabili », mi sembra che Guerriero e il prof. Titone la considerino veramente preminente rispetto a tutto il problema delle migrazioni 77 · Bibiiotecaginobianco ,,

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