di unificare e coordinare in un ìnsieme orga11ico tutte le fasi delle costruzioni, il Provveditorato alle 00.PP., ig11orando completamente i suggerimenti che derivano dalla pratica dei cantieri e dalle più moderne tendenze della cultura tecnica, si ostina a creare condizioni di lavoro assurde ancor più che irrazionali, destinate a rendere sempre più scadente la qualità dei lavori. Del resto, il criterio dello scorporo di alcune forniture è i11atto per nl1merosi cantieri di edilizia sovvenzionata e già sta dando i risultati che erano da prevedere. È fin troppo evidente che la realizzazione ed il montaggio di vari elementi costruttivi, strettamente connessi tra loro, non possono essere attuati se non da una l1nica organizzazione; e perciò, il costringere pitì ditte a collaborare fin nei minimi particolari è cosa impossibile per i contrasti di metodo, di iniziativa, di oneri di interessi, ecc. che ne discendono immediatamente e va sempre a sca1)ito della buona riuscita del lavoro, sia nella qualità che nella durata. Intanto da molti anni lo scheletro del Politecnico è lì, int1tile, a rappresentare il mancato reddito di centinaia di milioni investiti dallo Stato; a docl1mentare agli italiani ed agli stranieri, l'assenza di u11a pubblica responsabilità. Perchè, in sostanza, qui non si tratta solo del Politecnico di Napoli (per altro già esso stesso i1nportante) ma del più vasto problema delle conseguenze cl1e derjvano da lln assurdo sistema di appalto dei lavori pubblici. Occorre negare cl1e possano realizzarsi eco11omie con ribassi eccessivi sulle perizie di previsione e, quindi non si deve consentire che i lavori pubblici vengano dati in appalto a condizioni irra-zionali. È per questo che insistiamo 11el richiedere che la pubblica opinione venga posta a conoscenza di cifre e dati, al di sopra ed a prescindere da quel cc segreto di ufficio » troppo spesso ed a torto invocato, quando si tratta di rilevanti interessi di carattere pubblico. Più che chiedere stanziamenti di nuovi fondi ci sembra quanto mai t1rgente che quelli che già ci sono vengano impiegati con criteri sani. È per tali motivi che ci proponjamo di tornare sull'argomento per seguire attentamente lo svolgersi di questa realizzazione, così come andiamo facendo sin dal 1958. Occorre documentare i negativi risultati cui si perviene ogni volta che la burocrazia, più che n1ai chiusa nel cc segreto di l1fficio », si rifiuta di prendere in esame ed in considerazione i pareri che le pervengono dall'opinione pt1bblica pit1 qualificata. ROBERTO DI STEFANO I fratelli Parondi in città Queste poche note le scrivo dopo aver visto cc Rocco e i suoi fratelli » due volte, a lln 1nese circa di distanza l'una dall'altra, e dopo aver letto le pagine cl1e su questa stessa rivista ha scritto in proposito Vittorio Frosini. Queste precisazioni sono necessarie per chiarire che si tratta di una valutazione non ancora certo sufficientemente approfon70 Bibiiotecaginobianco
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