Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

frenare l'iniziativa pubblica con divieti di transito imposti da gruppi privati i11 certi settori o con astratte teorizzazioni sull~ delimitazione aprioristica dei settori d'intervento, che sarebbero giustificate in rapporto a un programma di nazionalizzazio11i, ma non in rapporto alle partecipazioni statali, caratterizzate dall'assenza d'ogni carattere di monopolio, dalla natura privatistica e dalla natt1rale mobilità degli investimenti. Non si tratta certo di costituire riserve a favore dell'iniziativa pubblica; ma neppure di a·ccettare riserve a favore dell'iniziativa privata, quando questa sia assente. Dopo l'autorevole interve11to di Luigi Einaudi, alle sollecitazioni della politica di sviluppo del Mezzogiorno si oppone la nuova teoria del cc tempo lungo », ovvero dello svolgimento spontaneo del processo d'industrializzazione in un lt1ngo decorso di tempo. Ma a noi pare cl1e non si possa affidare, anche se la situazione è ormai in n1ovimento, ]a saldatura fra Nord e Sud a un avvenire più o meno lontano. Ce lo impedirebbero, se non altro, il ritmo di sviluppo del Nord le sca:denze dell'integrazione europea, le esigenze della competizione economica i11ternazionale,. il costo politico e sociale della disoccupazione e dell' arretratezza economica. Per queste ragioni, non si può cl1e compiacersi di alcune chiare posizioni assunte nella' Relazione programmatica del Ministero per le Partecipazioni Statali. 111tale relazione, anzitutto, si dà una definizione delle attjvità propt1lsive, cl1e ci pare rispondente alle esjgenze connesse con l'impegno assunto d.allo Stato nel Mezzogiorno: « debbono con.siderarsi propulsivi tutti qt1ei settori, nei quali è necessario che si verifichi un determinato volume d'investimenti a·ffincl1è sjano evitate strozzatt1re che comprometterebbero l'equilibrata espansione dell'intero sistema economico nazionale ». Si afferma poi la legittirnità e la necessità deglj interventi cc effettuati nei settori che forniscono servizi pubblici essenziali, dall'energia ai trasporti » o diretti a costit11ire ({qt1el1a· grande industria di base, che caratterizza una str11ttura industriale diversificata e quindi progredita »; e la necessità che, « per quanto riguarda la politica a favore- del Mezzogiorno, le imprese a partecipazione statale non si limitino a intervenire nei settori propulsivi o dj base, ma estendano la· loro azione ad interventi più djffere11ziati, intesi a suscitare nuove iniziative anche negli altri settori industriali ». Sono concetti che meritano d'essere raccomandati a1 nuovo Presidente dell'IRI; e che potranno passare dalla enuncia•zione alla realtà, se si avranno in Italia forze politiche capaci d'accogliere queste istanze a sostegno di governi capaci di realizzarle. FRANCO SIMONCINI Il nuovo Politecnico di Napoli In occasione del convegno cc Documento su Napo]i >> sulla edilizia e l'urbanistica napoletana che si tenne nel maggio del 19.58, per inizia68 Bibiiotecaginobianco

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