GIORNALE A PIÙ VOCI La trappola frontista La politica frontista del PCI, che aveva avuto negli anni passati qualche battuta d'arresto, cedendo il luogo ad operazio11i a più largo raggio (come l'alleanza coi fascisti in Sicilia, teorizzata, addirittura, alla vigilia della sua fine, nell'ultimo congresso del partito) ricomincia a spiegarsi con tutte le sue molteplici lusinghe. La proposta che è stata al centro dei lavori del Comitato centrale comunista dello scorso dicembre, di risolvere, cioè, il problema delle cc giunte difficili » con un vasto schieramento cc democratico ed antifascista », dai repubblicani agli stessi comunisti, è la manifestazione più clamorosa, ma non certo l'unica, di questo rinnovato frontismo. L'abilità e la tenacia con cui, da un anno a questa parte, i dirigenti del PCI hanno riproposto le loro formule di un fronte unitario in tutti i settori (e specialmente in quello culturale: si ricordi il convegno delle riviste al Teatro Valle), e a tutti i livelli della vita politica, non sono sfuggite a nessuno. Ma forse il dato più preoccupante di tutti è una certa atmosfera che s'è diffusa in molti ambienti anche della sinistra democratica, un senso di insofferenza irrazionale e di protesta emozionale, che non lascia presagire niente di buono. Non è certo un caso che parecchi intellettuali rifiutassero, nello scorso ottobre, di firmare il manifesto dei loro colleghi radicali e socialisti, perchè esso suonava preclusivo di un'ulteriore estensione dell'alleanza ai comunisti, suonava preclusivo, per chiamare le cose col loro nome, di ogni futura combinazione frontista. Non è un caso che, qua e là, negli ambienti giovanili, vi sia una corrività, che in passato era sconosciuta, a fare liste comuni coi comunisti per le elezioni t1niversitarie. Non è un caso che la debolezza di parecchi intellettuali verso l'estrema sinistra abbia avuto, negli ultimi tempi, numerose occasioni di manifestarsi in maniera vistosa. La fermezza di un tempo, nella· preclusione ai comunisti, si è un po' allentata, e l'antica diffidenza verso le operazioni frontiste si è attenuata. A ciò ha certamente dato un notevole contributo l'esperienza dello scorso luglio: l'unità antifascista riformatasi, allora, nel giro di po.chi giorni, il ricordo di quella battaglia riuscita vittoriosa, hanno fatto tornare vecchi riflessi, che la lotta politica degli ultimi dieci anni avevano, per così dire, addormentato, ma non spento, hanno fatto dimenticare I~ rivelazioni del Ventesimo Congresso 58 Bibiiotecagi nobianco
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