ci sono alcune industrie le quali introducendo il Servizio sociale negli stabilimenti hanno quasi creato un precedente di cui bisogna tenere conto; per non rappresentare un'eccezione facilmente riìevabile, e per non essere tacciati di indifferenza alla questione sociale, è necessario « schierarsi » con gli altri e uniformarsi a quella che sta diventando una norma; bisogna cioè assumere un assistente sociale. Una volta presa questa decisione è necessario individuare qual'è l'elemento da scegliere in modo da non compromettersi eccessivamente 21 : nella generalità dei casi la scelta cade sui diplomati nelle scuole ONARMO, che agli occhi degli imprenditori sembrano offrire maggiori garanzie sul piano politico e morale. Questo termine morale, naturalmente, è inteso nel senso più conformistico dall'imprenditore, che così ubbidisce a tutta una serie di pregiudizi e di preoccupazioni. Dopo che l'assistente sociale così selezionata è stata assm1ta, l'imprenditore cercherà di indirizzarne l'attività verso determinati obiettivi, i quali spesso hanno pochissimi punti in comune con il Servizio sociale vero e proprio. L'imprenditore spera cioè di trarne una certa utilità e contenere il costo relativo entro certi limiti; non esita infatti ad utilizzare l'assistente sociale in puri e semplici compiti di segreteria (nella migliore delle ipotesi), una volta che siano state soddisfatte determinate esigenze di base 22 • Nella fabbrica, date queste premesse, non è difficile che si giunga ad una situazione di quasi conflitto tra assistenti sociali e tecnici. Gli ingegneri, specie se capi-reparto, tengono alla maggiore produttività possibile, anche a costo di sacrificare le esigenze delle maestranze, perchè ciò serve alla loro carriera. Ben diversa è la posizione dell"Assistente sociale, combattuto tra le ragioni del datore di lavoro (e dei 21 Il termine « compromettersi » va qui inteso in un senso alquanto ampio: sia nei confronti delle diverse autorità (politiche, economiche, ecc.), il cui potere può influire, direttamente o _indirettamente, sulla vita delle imprese, sia nei confronti delle maestranze (gli imprenditori, cioè, badando a non conh·ariare troppo apertamente i rappresentanti sindacali sono attenti a non ammettere in fabbrica persone che non secondino i loro disegni e la loro volontà). 22 L'imprenditore, cioè, non sente determinate esigenze, ma, piuttosto, se le impone, per non scoprirsi a possibili critiche e per non esporsi ad ipotetici pericoli; pensa, quindi, che l'a sistente sociale fornitagli da una certa organizzazione (l'ONARMO), lo metta al sicuro da eventuali sospetti (atteggiamenti favorevoli ad una politica di sinistra, scarso controllo politico-sindacale delle maestranze) e, al tempo stesso, gli risparmi altre preoccupazioni (soprattutto derivanti dalla convivenza, in fabbrica, di una donna con tanti elementi maschili). 49 BibliotecaGino Bianco
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