Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

troppe cose e queile che sono - o che potrebbero essere - le esigenze degli enti cl1e dovranno impiegarli. L'inconveniente dei programmi troppo ampi e gravosi risulta ad un semplice esame dell'attività delle scuole. La dottoressa Maria CaoPinna, capo del Servizio studi dell' AAI, rileva in un s110 articolo 13 che, « secondo un'indagine sull'ordinamento didattico di 30 sct1ole ita]iane fra quelle di meno recente istituzione, è risultato che l'insegnamento teorico e pratico varia da un massimo di 1.300 ore ad un mi11imo di 500, con una media intorno alle 800-1.000 ore ». Il che significa cl1e, tenuto conto del fatto che l'anno scolastico decorre, anche per queste scuole:> da novembre a giugno, il ritmo di addestramento degli assistenti sociali è più che intenso. I corsi teorici vengono svolti di pomeriggio, ed impegnano quattro ore al giorno; i tirocini pratici di solito hanno luogo al mattino. Sempre secondo i dati for11itici dalla Cao-Pinna, l'insegnamento delle materie professionali non supera, nel migliore dei casi, il 50% del totale complessivo delle ore a disposizione. Sarebbe auspicabile, perciò, che si seguissero nella formazione degli assistenti sociali degli indirizzi differenziati; che cioè si potessero preparare assistenti specializzati. Purtroppo la situazio11e italiana non consente ancora una tale svolta. Ad ogni modo, qualora si volessero introdurre delle distinzioni di indirizzo nella preparazione degli allievi, a noi sembra che ci si potrebbe attenere allo schema classico 14 , secondo il quale gli assistenti potrebbero specializzarsi per i seguenti compiti: a) pe1 il servizio al caso individuale o al caso familiare ( case-work o family case-work); b) per il lavoro di gruppo (groiip work), con riferimento al trattamento degli individui i11 gruppi aventi deter1ninate finalità (istituzioni chiuse, circoli a fini educativi e ricreativi, ecc.); e) per l'organizzazione della comunità o messa in opera delle varie cc forze » singole od associate esistenti in un determinato ambiente per il mjglioramento dell'ambiente stesso. In tal caso per ogni i11dirizzo, la scuola, mentre potrebbe sfrondare i suoi programmi relativamente a taluni insegnamenti non pertinenti alla ~pecializzazione nemmeno come insegnamenti di base, dovrebbe disporre l'istituzione di insegnamenti accessori per quelle materie la 13 Cfr.: MARIA CAo-PrNNA, La preparazione professionale degli assistenti sociali in Italia, in « Assistenza d'oggi », febbraio 1958. 14 Cfr.: L'ordinamento delle scuole per assistenti sociali, a cura di Margherita Grossman, edito a cura del Centro Studi UNSAS (nota n. 3, a pag. 17). 43 Bibliotecaginobianco

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