Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

hanno conseguito risultati soddisfacenti, oltre che sul piano della formazione di un personale tecnicamente preparato, ancl1e su quello della educazione degli allievi a sentimenti democratici e ad una visione apertamente critica dei problemi che dovranno affrontare nella pratica professionale. Lo stesso modello organizzativo verso cui si è orientata la maggioranza delle scuole per assistenti sociali è già, per se stesso, un indice abbastanza eloquente di un tale indirizzo. E infatti per citare soltanto alcuni aspetti dei metodi a cui si attengono le scuole per assistenti, ricorderemo che la selezione degli allievi viene fatta attraverso colloqui ed esami attitudinali, sia al momento dell'ammissione, sia durante il corso degli studi; inoltre, un ruolo importante viene affidato ai 1nonitori, cioè ad un personale qualificato cl1e si ricl1iama alla figura clell'assistente universitario, ma che a differenza di quest'ultimo assolve ad una funzione di trait d' union tra allievi, docenti e direzione, nonchè rli coordinamento tra materie professionali e materie ausiliarie, e quindi anche tra insegnamento teorico e tirocini pratici. Infine, gli allievi, in alcuni casi, sono riusciti a costituirsi in comunità democraticamente organizzate, aventi delle rappresentanze ufficialmente riconosciute nel- ]'ambito di ciascuna scuola, sl da poter intervenire, con voto consultivo, nelle decisioni da prendersi da parte degli organi direttivi. Ciò, però, non vuol dire cl1e l'attuale situazione sia del tutto soddisfacente: non lo è, infatti, per 1uanto rjguarda la distribuzione territoriale delle scuole, l'efficienza di alcune di esse, la natura e la consistenza dei piani di studio adottati, l'i11serimento nella realtà oggettiva del paese e delle singole regioni, il livello dei corpi docenti e i rapporti con le altre scuole (prima fra tutte le Università), nonchè per lo sviluppo che invece avrebbe potuto avere. Il fatto cl1e dall'unica scuola dell'anteguerra 5 si sia oggi raggiunto il considerevole numero di 53 scuole variamente distribuite - mentre, come si è visto, il Servizio sociale non ha ancora cons guito quello sviluppo, quel!' organizzazione e, soprattutto, quel riconoscimento che soli avrebbero potuto giustificare un moltiplicarsi delle relative scuole - è già, di per se stesso, la riprova di uno stato di cose anormale. A determinare il moltiplicarsi delle scuole hanno contribuito diversi 5 Intendiamo riferirci alla Scuola Superiore di Servizio sociale di San Gregorio al Celio, che cessò la sua attività intorno al 1940, e che aveva un carattere molto diverso dalle attuali scuole di Servizio sociale. 33 Bibliotecaginobianco

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