Gli assistenti sociali in Italia di Gilberto Antonio Marselli ·una nuova professione Tra le professioni nuove che da qualche a11noa questa parte hanno cominciato ad i11teressare il pubblico quella di cc assistente sociale » è <laporre senza dubbio ai primi posti, per un duplice ordine di ragioni: da un lato perchè su di essa si è soffermata spesso la stampa periodica - quella femminile in particolare - per presentarla come una professione piena di possibilità, tale cioè da offrire buone prospettive a quanti sono rimasti delusi per le scarse occasio11i d'impiego offerte da molte delle professioni tradizionali (la stessa stampa non l1a esitato, anzi, a porre l'assistenza sociale - più o meno giustamente - al fianco di tutte quelle altre professioni nuove che hanno ampliato le possibilità di scelta per i giovani, che sono pervenuti alla conclusione dei loro studi medio-superiori: quella della hostess, per fare qualche esempio, quella di assistente turistica, di interprete, di segretaria di azienda, di esperta in human relations, ecc.); dall'altro lato perchè le attribuzioni istituzionali di carattere sociale - più o meno reali - connesse a molti enti, pubblici e privati, che operano in Italia, no11cl1èla stessa natura dei problemi posti al nostro paese dalla politica di sviluppo economico in corso da anni, hanno finito coll'imporre il ricorso all'opera di questa particolare figura di operatore civile. Scopo di questa inchiesta è di rispondere, almeno in parte, ad una serie di quesiti relativi alla nuova professione dell'assistente sociale: di esaminare quali concrete possibilità vi sono perchè si crei in Italia una rete di servizio sociale, e di esaminare la formazione e la funzione degli assistenti sociali come operatori civili. Pur dovendo premettere che una 22 Bibiiotecaginobianco
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