Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

trasmettere i programmj esecutivi al Comitato fu esteso a tutti i Ministeri, e al Comitato fu attribuito il compito di coordinare i programmi stessi. Successivan1,ente i poteri del Comitato non sono stati più ritoccati. Solta11to nella sed11ta del 30 luglio 1959 il Comitato ha de]iberato di procedere in via autonoma ad un maggiore coordjnamento fra i programmi dei diversi settori concordando talt111iindirizzi di intervento. Si tratta, come ognuno può vedere, di 11na risoluzione unilaterale, ed è djfficile prevedere quali effetti potrà avere sul terreno pratico. Di coordinamento effettivo finora non si può dunque parlare. A sno tempo non si ebbe il coraggio politico di creare t1n organismo unitario che avesse poteri, esecutivi s11tutti i settori di intervento, così da porre le basi concrete per una politica di sviluppo del Sud. Oggi, con grande fatica, per vie traverse, con infinito spreco di te1npo e di risorse, ci si avvia finalmente verso la creazione di un organo coordinatore. Ma sino a che il coordi11amento effettivo secondo una direttiva unica e secondo una visione organica delle mete da raggiungere e dagli strumenti da impiegare 11011 sarà stato raggiunto, la 1Jol'tjca di i11terventi resterà una politica di azioni isolate. La via maestra, indicata a suo te1npo da autorevoli studiosi italiani e stranieri, sarebbe stata quella di istituire un ente di sviluppo, la cui cornpetenza, magari limitata dal punto di vista territoriale, fosse illimitata dal punto di vista settoriale, e riunisse i11sé non solo i poteri di intervento straordinario ma fosse anche competente nei settori di jntervento ordinario, in modo da eliminare i conflitti di attribuzioni, gli scarichi di responsabilità, e le sfasature nei tempi di jntervento che hanno caratterizzato l'azione p11bblica dal 19,50 in poi. La via che si è battuta è stata invece quella di conservare gelosamente le antiche autonomie, ponendole sotto il patronato di un Comitato di Ministri. Questo patronato, da nominale, si è fatto sempre più sostanziale, e verrà forse un giorno in c11i riuscirà a esautorare di fatto le si11gole istituzioni; ma anche quando ciò avverrà, se avverrà, si sarà solo raggiunto tardivamente un risultato che si era cercato accuratamente di evitare all'inizio. Ma sia ben chiaro che per quanto sia oggi urgente procedere ad un maggiore coordinamento di interventi, come si è già accennato non crediamo che con ciò sarebbe risolto il problema della politica di sviluppo nel Sud. Gli ostacoli burocratici non sono i soli che si frappongono alla attuazione di una politica meridionalista completa. Conflitti di interessi 20 Bibiiotecagi nobianco

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