Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

di una politica di industrializzazione deliberata e diretta da parte dello Stato. Il discorso dell'industrializzazione è stato sempre tenuto in termini di incentivi e di stimoli all'iniziativa privata, di creazione di condizioni ambientali favorevoli al sorgere delle attività tra·sformatrici. Come ha osservato di recente il Di Nardi (I provvedimenti per il Mezzogiorno, 1950-1960, in Economia e Storia, 1960, n. 3) quanto si è fatto sinora nel Mezzogiorno è qualcosa di assai meno esteso e 1neno profondo di quanto sarebbe stato necessario per attuare una autentica politica di sviluppo. La politica delle infrastrutture, pur essendo un momento necessario di ogni politica di sviluppo, resta se1npre solo un, aspetto di una politica di sviluppo globale· finora ci si è limitati a questo aspetto, nella speranza che il resto venisse da sé. Questa' non vuol essere necessariamente una critica al n1odo in cui gli interventi nel Mezzogiorno sono stati concepiti: dieci anni or sono molte cose che oggi appaiono chiare in tema di programmazio11e e di sviluppo erano sconosciute, se non ad una cerchia ristretta di specialisti. La maggioranza degli uomini di governo e dei funzionari avevano ancora in mente il problema del Mezzogiorno così come era stato impostato dalla letteratura meridionalistica tradizionale: scatsità di vie di comunicazione carenza di attività industriali carico fiscale eccessivo. Pochi vedevano che questi erano solo i sintomi più appariscenti di un rista·gno secolare che aveva informato di sé ogni IJiÙminuto aspetto della vita sociale, aveva dato una profonda impronta conservatrice alla cultura delle popolazioni, aveva ralle11tato il battito dei cuori. Forse soltanto non si ebbe il coraggio di attaccare il problema del 1,f ezzogiorno sul piano della programmazione totale, e si sperò che una vigorosa azione parziale nel settore agricolo e delle infrastruttt1re, accon1pagnata da blandi incentivi, fosse sufficiente a ingranare la macchina del progresso. Certo è cl1e oggi, quando ci si fa a giudicare risultati e prospettive della politica meridionalistica, occorre avere ben presente alla mente che essa non è stata altro che una politica di infrastrutture, e come tale va giudicata; e poiché molte cose sono cl1iare che prima non lo erano, non mancano stu,diosi competenti - come il Molinari nel recente convegno di Napoli - che avvertono con insistenza della necessità di porre termine agli interventi settoriali e porre in essere u11pia110 integrale di sviluppo del Sud. Alfìne di valutare la politica delle infrastrutture è necessario avere ben presenti alcuni requisiti fondamentali cl1e il settore industriale 15. Bibliotecaginobianco

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