dello Stato liberale non ebbe il tempo di trasformarsi in una vasta democrazia borghese di tipo anglosassone. Lo Stato postulato dalle masse, portate a coscienza politica dall'industria, si qualificava, in opposizione all'individualismo degli agricoltori, come Stato socialista o, nella migliore delle ipotesi, democratico. La decadenza dello Stato ]jberale in ItaHa cojncjse col tramonto dell'agricoltura come suprema dimensione morale ed economica della società e con la crisi dell'individualismo. Il rapporto politico liberalismo-democrazia sarebbe così uguale al rapporto economico agricoltura-industria. Nell'odierna supremazia dell'industria sull'agricoltura sarebbe da ricercare l'origine del sopravvento della democrazia sul liberalismo. E nelle origini politiche dello Stato delle masse, oggi favorito innanzitutto dalla disorganizzazione politica degli agricoltori, sarebbe la matrice dell'attuale condizione di minorità in cui lo Stato mantiene l'agricoltura rispetto alle altre attività economiche. Il volume di Orlando è, dunque, come si vede, qualcosa di più di una jnchiesta giornalistica. Naturalmente, non sono pochi gli appunti che gli si potrebbero muovere. La nozione di « agricoltore » resta, nelle sue pagine, meno differenziata ed evidenziata di quanto s1 sarebbe desiderato. Non c'è, infatti, un adeguato tentatj vo di organizzare il discorso sulla base del rapporto tra vocazione e note caratterizzanti dell'agricoltore, da un lato, e la dimensione dell'impresa, la sua posizione geografica, etc.. La sb·atificazione jntema alla categoria resta così del tutto in ombra, pur essendo un elemento di primaria importanza. In genere, poi, si sarebbe desiderata una maggiore personalizzazione ed elaborazione degli elementi raccolti, che invece, e specialmente nella prima parte del volume, restano un pò frammentari e slegati nella loro immediatezza. Anche così, tuttavia, il contributo portato da Orlando alla conoscenza di una delle componenti più notevoli della nostra società e della nostra tradizione, e il contesto ideologico e storico in cui egli ha calato i dati ritrovati nella sua ricerca sono titoli di merito tutt'altro che piccoli, sia sul piano pubblicistico-politico che sul piano della ricerca sociale. Egli ha compiuto, ed egregiamente, un'opera di primo dissodamento di un terreno quasi ines,plorato, che abbiamo g1ià avuto modo di considerare tra gli apporti propri ed insostituibili che il migliore giornalismo può dare alla cultura contemporanea. Tocca poi allo studioso di serrare ed organizzare in un più largo e approfondito e rigoroso discorso i fatti, gli echi, le esperienze da lui raccolti. [G. G.] (Hanno collaborato alla Cronaca libraria Francesco Compagna e Giuseppe Galasso). Dir. Resp.: F. Compagna • Segr. Red.: R. Cappa. Stampa: L'Arte Tipog rafica, S. Biagio dei librai, 39 Napoli Spedizione in abbonamento postale, Gruppo III . Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 geo naio 1960 • Printed in ltaly . Tutti i diritti di proprie tà letteraria ed artistica riservati. ! manoscritti anche non pubblicati non si restituiscono. Bibliotecaginobianco
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