CRONACA LIBRARIA Geografia e sociologia BERLINGUERe DELLA SETA - Nella geografia dell'urbanesimo italiano, Roma presenta una serie di fenomeni che sono molto diversi dai fenomeni che caratterizzano e accompagnano l'urbanesimo in altre regioni del nostro paese. Se confrontiamo, per esempio, l'urbanesimo quale si manifesta alla periferia della capitale e quale si manifesta intorno ai vertici del triangolo industriale padano, notiamo che la capacità di assi,,1nilare le correnti migratorie che affluiscono dalle campagne è assai maggiore a Milano, a Torino, a Genova, anche quando si tratta di immigrati da provincie lontane, pugliesi, calabresi, siciliane, che non a Roma. I vi avviene infatti che « la città rifiuta l'immigrato », nel senso che non solo « gli nega un lavoro sistematico », ma lo condanna alla vita delle borgate, che non sono città e non sono campagna; e non sono nemmeno banlieite nel senso che a questa parola si è dato dagli studiosi di geografia urbana, nel senso cioè di cintura operaia che, formatasi fra la seconda metà del secolo scorso e la prima metà del nostro secolo, circonda le principali città dell'Europa continentale. Le borgate romane sono ghetto di periferia, cas bah, corte dei miracoli. Abitanti delle borgate sono stati in un primo ten1po i « profughj » degli ((sventramenti » imperiali; poi le borgate sono cresciute di numero e si sono affollate per la crescente immigrazione dalle campagne del Lazio e del Mezzogion10. Questa immigrazione è attirata dalla città, ma, co1ne dicevamo, non può inserirsi nel suo ambito civile, è costretta a fermarsi davanti alle sue porte, nelle borgate appunto, la cui localizzazione periferica indica quasi i vari punti d'arrivo delle correnti regionali: « il grosso dei pugliesi sta a sud-est, a Torpignattara e al Quadraro; i campani sono disseminati lungo la via Appia, tracciata venti secoli fa da Roma verso Napoli; il dialetto sardo si sente lungo tutta la costa tirrenica, da S. Marinella a Ladispoli) da Fiumicino al Lido di Ostia )). Così quello che veramente caratterizza il rapporto fra borgate e correnti migratorie è il problema cc della mancata o distorta urbanizzazione della periferia romana, delle cause che hanno determinato il mancato inserimento organico di esse nel tessuto cittadino ». A questo problema i comunisti romani hanno dedicato una loro inchiesta (Giovanni Berlinguer e Piero Della Seta: Borgate di Roma, Editori Riuniti, 1959): i capitoli iniziali sono « dedicati a delineare » il progressivo ingigantirsi dell'urbanesimo « nella storia di Roma capitale », onde dalla città pontificia, di circa 220.000 abitanti, si è pervenuti a cc questo enorme agglomerato 120 Bibiiotecagi nobianco
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