Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

11ella parte più industrializzabile del Mezzogiorno, non manca più, come dice il Dr. Faina, anche « il minimo indispe11sabile per avviare un esercizio i11dustriale » . E parlando di « infrastrutture » vogliamo ricordare che, tra i compiti istituzionali dello Stato, c'è qt1ello dell'istruzione, della scuola a tutti i ljvelli, che purtroppo è oggi a11cora in condizioni di deplorevole arretratezza e insufficienza in tutto il Mezzogiorno. Anche per questo settore i grandi gruppi industriali possono fare parecchio; ma è allo Stato, alla sct1ola, che compete la preparazione culturale dell'ambiente. Tt1tti, abbiamo jl diritto di pretendere che il problema dell'analfabetismo, della istruzione e qualificazione professionale, dell'istruzione media e st1periore, sia affrontato direttamente dallo Stato, con quell'impegno che finora è 1nancato o è stato, per lo meno, inst1fficiente. E possiamo conclu,dere osservando a nostra volta che le nostre critiche ai « liberisti » rigt1ardano so1Jrattutto le posizioni di coloro che rifiutano costantemente un discorso serio e ragionato sui problemi della economia italiana, al pt111toda attribuire agli avversari affermazioni cJ1e questi non hanno fatto, e t1na pregiudiziale ostilità e sfiducia nei confronti dell'iniziativa privata che questi non hanno mai avuto; e rigt1ardano altresì le posizioni di coloro che ragionano ancora come se stessimo ai tempi in cui si è formata la cultura di t1na gran parte dei nostri più anziani professori universitari di scienze economiche e come se, specialmente per la politica di sviluppo, negli ultimi venti anni non si fossero , visst1te esperienze veramente rivoluzionarie. C'è infine un passo della lettera del Dr. Faina che abbiamo letto con gra11de soddisfazione: è qt1el passo dove egli fa presente, ricl1iamandosi alla sua esperienza di dirigente di 11no dei maggiori gruppi industriali italiani, che le condizioni dell'Italia settentrionale non sono così rosee come forse possono apparire a cl1i giudica da lo11tano e dal1' esterno. In questo senso: cl1e nell'Italia settentrionale i terreni, anche in insediamenti lontani dalle città, sono assai costosi, e la manodopera scarseggia•, e che tutto ciò alla fine grava sui costi dei prodotti finiti. In definitiva, no.n vi sarebbe più la convenienza economica di una volta a investire in certe zone del Nord, tradizionali distretti dell'industrializzazione italiana; e perciò non solo la Montecatini, ma tutta l'industria italiana, « nelle sue imprese medie e grandi, sarebbe lieta (economicamente parlando) di accrescere, in queste condizioni, i suoi investimenti nel Sud. Specie oggi che si confida verranno realizzate nuove autostrade per grandi comunicazioni ». 118 Bibiiotecaginobianco

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