Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

ha suscitato un vivo jnteresse fra gli ascoltatori. Il Gabriele, che è uno dei pochi specialisti italiani in materia di storia e politica navale, ha deli11eato i rapporti di forza politjca fra le diverse marine militari presenti nel Mediterraneo al tempo della spedizione ed ha rjcostruito i due maggiori episodi militari-marittimi della guerra garibaldina, Io sbarco di Marsala ed il passaggio dello Stretto. Egli ha osservato che mai, come nel 1860, la storia italiana fu condizionata dall'azione delle forze navali usate come forza politica: il che vale tanto per le tre marine italiane, la sarda, la borbonica, quanto per la marina fra1ìce e e la marina inglese strumenti l'una e l'altra di diretti e politicl1e opposte e diversamente efficaci aj fìnj della nuova situazione che veniva delineandosi nel Mediterraneo. La seconda relazione, del prof. Gaetano Falzone, riguardo il volontarismo siciliano e costituì una attenta analisi del fenomeno tanto più notevole in una regione, che era essenzjalmente sprovyista di tradizioni militari. È da ricordare infatti che i Mille di Garil)aldi, sbarcati che furono in terra siciliana, si trClsforn1arono ben presto in un vero esercito 1neridionale, forte di oltre entimila uomini, che consentì il passaggio sul continente e la prosecuzjone del!' opera di Jiberazione fino al Volturno. Questo secondo ternpo dell'impresa, ossia la marcia ittoriosa fino a Napoli venne trattato da] col. Ferdinando Di Lauro in una relazione che pose in evidenza un importante problema di natura miHtare e politica: quello del rapido disfacjmento dell'esercito borbonico, dinanzi all'impeto avventuro o de]le camicie rosse, e della sorprendente ripresa di energia comhn.ttjva di quello stesso esercito quando ormai le sorti della guerra pare\ ano già decise a suo sfavore dina1 zi a Gaeta. Una spiegazione di tale fatto p11ò trovarsi nella seguente considerazione: cJ1e l'esercito napo]etano, ridotto dinanzi a Gaeta, è di entato, grazie proprio al processo di ~ faldamento s 1bìto, nna forza armata politica nel senso più preciso d I t rin in . Come mostrò infine la quarta comunicazione present· ta òal <renerale Luigi Mondini, « Da Caste]fidardo alla resa di Gaeta », la guerra di liberazione condotta da Garibaldi diffic·1mente avrebbe pot 1to concludersi con rapido e pieno ucce. so, se non fosse intervenuto in campo ]'esercito regolare piemontese. Non abbiamo potuto, in qu sta rassegna ricordare i numerosi interventi cl1e si verificarono nel corso delle discussioni snlle relazionj, fatta eccezione di qualcuno, da noi menzionato a necessaria inte<Yrazjone della tesi svolta nella co1nunicazìone principale. Non possiamo però trascurare il ricordo del significativo ap1ìorto prestato anche in questo campo, dal Presidente dell'Istituto, il prof. Alberto Maria Ghisalberti, che ha diretto con autorità di storico i lavori, ed al quale va riconosciuto in primo luogo il merito della piena riuscita di questo 39° Congresso di storia del Risorgimento. VITTORIO FROSINI 111 Bibliotecaginobianco ·

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