era quella dedicata a « L'Inghilterra di fronte agli avvenimenti italiani del 1860 », ed affidata allo storico inglese Denis ·Mack Smith, l'autore di importanti studi st1ll'argomento, tradotti ancr1e in italiano, ed uno dej maggiori specialisti stranieri in storia risorgimentale, noto soprattutto per la st1a recente e controversa cc Storia d'Italia dal 1860 ai nostri giorni». ìvlack Smith non ha tradito l'aspettativa dei suoi ascoltatori, giacchè la sua relazione confermò i caratteri della st1a attitudine storiografica; che è quella d'un valoroso epigono della tradizione britannica di stt1di s11l nostro risorgimento, tradizione particolarmente sensibile com'è giusto, al fascino storico del garibaldismo, in cui si traduceva 11ell'azione guerriera l'insegnamento morale di Mazzini, il cui puritanesimo politico fu assai vicino allo spirito di influenti correnti ideologiche dell'ottocento inglese. Il realismo, talora assai spregiudicato, del nostro conte Cavour assumeva, invece, nella considerazione dei circoli politici londinesi, un certo sentore di machiavellismo; e Mack Smith 11011 ha mancato di rilevarlo nella st1a brillante relazione, sfaccettata in molte osservazioni acute e magari scanzonate, ma tutta sostenuta da 11na seria e solida dottrina, e mantent1ta su un tono di sentito interessamento per le vicende della storia del nostro Paese. Infine, la prospettiva diplomatica, in cui vennero a collocarsi sul piano europeo gli avvenimenti del sessanta, non sarebbe stata completa se non si fosse provveduto ad esaminare l'opera della stessa diplomazia italiana, impersonata dal Cavour, 11eisuoi rapporti con la trasformazione dei vecchi Stati particolaristici nella nuova realtà nazionale. Il compito di trattare delle annessioni dell'Italia centrale nel 1860 è dunque toccato ad un italiano, e precisamente ad uno degli studiosi più autorevoli dell'opera politica del Cavour, il prof. Ettore Passerin d'Entrèves. Egli ba, però, tracciato un quadro complesso e completo di quella grande operazione di strategia politica, prendendo in considerazione i diversi fattori, nel loro gioco di azione e reazione, che concorsero a determinare il successo del risultato finale; l1a fermato, cioè, l'attenzione anche Sll Ricasoli e Farini, i collaboratori della politica cavourriana, e sui suoi stessi oppositori, rappresentati dagli esponenti delle correnti cattoliche intransigenti e di quelle democratico-radicali. In tal modo, il mosaico e11ropeo, chè tale appare esso ad una considerazione storica parziale e frammentaria, venne a·d acq11istare dinanzi alla mente degli intervent1ti al Congresso la Slia unità in quell'intreccio delle linee di forza, che fecero capo e nodo agli eventi connessi alla spedizione garibaldina. IV - Ci resta da parlare del quarto ed t1ltimo argomento che ha richiamato l'interesse degli studiosi convenuti al Congresso, e cioè q_uello degli aspetti propriamente militari degli avvenimenti del 1860. L'intero percorso della spedizione dei Mille è stato storicamente analizzato, con particolare rigt1ardo alle questioni di tecnica militare, in quattro comunicazioni, ognuna delle quali ha preso in esame una delle quattro fasi salienti dell'impresa. La prima, dovuta al prof. Mariano Gabriele, è stata dedicata alla discussione degli « aspetti marittimi dell'impresa garibaldina », e per la sua lucidità e co111pletezza dj visione -110 Bibiiotecagi nobianco
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