Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

naggio europeo; giacchè il suo nome stiscitava echi di ammira'Zione e tributo di affetti ben oltre i confini d'Italia; e la sua presenza ideale era operante, come richiamo all'azione, tra i popoli oppressi dell'Europa orientale. E noto quanto significativo ed importante rist1ltasse, agli effetti morali e militari della spedizione dei Mille, il contributo dato dagli esuli ungheresi; di esso ebbe a trattare, in sede di congresso, il prof. Eugenio Koltay-Kastner, illustrando le figure del Ttirr, del Tiikory, e degli altri, e l'azione di incitamento svolta da Garibaldi per il processo di liberazione della stessa Ungheria. Alla sua relazione possono associarsi quella svolta dal prof. Otetea sui rapporti fra Rumenia ed Italia nel Risorgimento, e l'altra del prof. Kalikst Morawski su cc Garibaldi e la Polonia », anch'essa intesa a gettar lt1ce sia sulle figure degli esuli polacchi, che combatterono fra le camicie rosse alla difesa di Roma o nella spedizione dei Mille, sia sul valore che la fìgt1ra e l'azione di Garibaldi vennero ad assumere per l'opera di liberazione della Polonia,. U11a robusta sintesi dei motivi, cui abbiamo accennato, relativi alla diffusione della popolarità garibaldina in tutta Europa, e del st10 significato di forza propulsiva ideale nei movimenti per l'indipende11za nazionale, è stata offerta all' attenzio11e dei congressisti dalla relazione del prof. Angelo Tanborra, intitolata appunto cc Garibaldi e l'Europa ». Si è già detto dei contributi dati all'impresa dei Mille dall'emigrazione magiara e polacca, in forme particolarmente rilevanti; ma quella spedizione, come ha chiarito il Tanborra, acquistò un vero carattere di protesta armata europea in nome dei principii di nazionalità e di libertà, grazie all'afflusso di volontari con le successive spedizioni, che vennero a rafforzare l'esercito garibaldino del Mezzogiorno. Si tratta di francesi ed inglesi non solo, ma persino di prussiani, come quel von Riistov, che divenne capo di stato maggiore di Garibaldi al Volturno, e che lasciò u11 importante resoconto critico-militare dell'impresa; si tratta anche di svizzeri e di russi. La vittoriosa avanzata di Garibaldi rappresentò così il primo grande successo armato del principio insurrezionale dopo le delusioni del 1848-49, ed in essa il condottiero italiano mostrò l'applicazione pratica, affinata ed evoluta nella tecnica militare, di quella guerra di insurrezione per ba11de, che al principio dell'ottocento era stata teorizzata da un polacco, il Koscit1sko. Si è stabilita così una solidarietà attiva, una fraternità operante fra i popoli oppressi, sotto il segno del nome di Garibaldi; alla rivoluzione polacca del 1863-64 prenderanno parte numerosi garibaldini italiani, ed in essa sacrificherà la vita Francesco Nullo; negli an11i seguenti, il movimento garibaldino darà il suo contributo all'insurrezione di Creta ed alla difesa della repubblica francese, questa volta sotto il comando dello stesso Garibaldi. III - Se questo, che abbiamo delineato sulla scorta delle relazioni l)resentate al Congresso, era l'aspetto popolare dell'impresa dei Mille sul piano europeo, ed in esso si rifletteva e si esaltava la schietta anima garibaldina del nostro Risorgin1ento, vale a dire il soffio vivificatore dello spirito romantico, v'era, però, anche l'altro aspetto, quello costituito dalla cornice diplomatica in cui la spedizione si svolse, che andava 108 Bibiiotecaginobianco

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