Nord e Sud - anno VIII - n. 13 - gennaio 1961

gia elettrica sia abbondante ed a buon mercato, questo impiego va attentamente considerato. L'altro impiego - che non è necessariamente alternativo, ma che può accompagnarsi al primo - è quello della petrolchimica. L'industria petrolchimica non è come l'industria delle scarpe, un'industria che produce un certo prodotto, sia pure con diverse qualità; si tratta invece di una serie di rami industriali, che sono tutti in grande movimento. Oggi sono numerosi in Italia e all'estero le iniziative in questo settore; ma ciò non significa che il mercato sia saturo e che non ci siano possibilità di ulteriori sviluppi. Il fatto che ci siano diverse iniziative petrolchimiche non impedisce che ce ne sia' un'altra, perchè nel campo petrolchimico la varietà dei prodotti è grande ed è tuttora crescente. I rischi imprenditoriali so,no elevati, ma elevati possono essere i profitti. Chi potrebbe costruire gli impianti petrolchimici? La prima ipotesi è che li costruisca la Gulf. Ho appreso da funzionari della Gulf che questa società ha compiuto studi in proposito, che non escludevano la possibilità di costruire impianti petrolchimici. Sarebbe opportuno che la Gulf facesse conoscere i risultati di questi studi, anche se si tratta di risultati provvisori; è ttn problema di interesse pubblico. Dal punto di vista finanziario, la Gulf Italia non ha neppur bisogno di procurarsi i capitali fuori dalla Sicilia: può autofinanziarsi investendo i suoi profitti, che sono cospicui. Secondo dati resi pubblici dalla stessa società, nel 1957, con una produzione di 1,1 milioni di tonnellate, la Gulf pagò, fra royalties e tributi, circa 4 miliardi ed ottenne 4 miliardi di profitti netti. Stimando che, allora, il prezzo del grezzo era di 9-10 mila lire la· tonnellata, la società ebbe un'entrata lorda di 10-11 miliardi di lire, sostenendo un costo complessivo di 2-3 miliardi - 20-30o/o dell'entrata lorda. Attualmente, il prezzo del grezzo è minore, ma la produzione è maggiore; è probabile che i profitti annuali siano alquanto più alti. Questi profitti annuali sono esportati e non investiti in loco. E ciò, per un'economia arretrata, in cui si cerca di avviare un sistematico processo di sviluppo, è grave. Ma se la Gulf non trovasse conveniente, dal suo punto di vista aziendale, investire in impianti petrolchimici o, comunque, in impianti che utilizzino localmente il petrolio, non è detto che tali i11vestimenti non possano essere convenienti per l'economia siciliana. E allora, se deve essere qualche altro soggetto, chi può essere? Se è un'impresa privata, ben v~nga; ma io sono alquanto scettico 100 Bibiiotecagi nobianco

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