divisa colpét della guerra mondiale, e per salvare il quale, tuttavia, egli entrò in guerra, salvo poi a volerlo liquidare con la costruzione di una .. organizzazione mondiale per « il dominio universale del diritto ». Nessuno ha descritto così acutamente questo Jus Publicum Europeaeum, il sistema europeo con la· sua saggezza statale cinica e da gioco di scacchi, come il giurista principe del revisionismo tedesco ed anche del Terzo Reich, Carl Schmitt, il quale, giustamente, ne ha lodato, come la sua più alta realizzazione, la codificazione del diritto di guerra e del diritto alla guerrct come forma regolare dei rapporti interstatali. Quel sistema fu veramente, ahinoi!, la più alta realizzazione dell'arte politica europea. E molto di quel che avviene oggi diventa comprensibile soltanto quando si scopre che quest'opera d'arte, nella cui naturale adorazione è cresciuto ogni europeo al di sopra dei trent'anni, non fu mai compresa fuori dell'Europa. Proprio la filosofia politica americana, ad esempio, non riuscì mai a vedere nel « sistema europeo » altro che il minaccioso erede dell' assoslutismo. E p,robabilmente è nel giusto chi, in fondo, ritiene che a ridurre all'assurdo un tale sistema sia stato il potenziale distruttivo della moderna società industriale. L'inizio della fine dell'equilibrio europeo, tuttavia, si può datare da1la fondazione dello stato bismarckiano, Il quale non provocò la rottura del sistema fino a quando il Cancelliere, cresciuto nelle tradizioni della vecchia Prussia, potè dominare la nuova macchina infernale. Il vecchio giuoco dell'equilibrio europeo, come un gioco di fantasmi, doveva però continuare anche sulle rovine lasciate dall'ultima guerra europea di vecchio stile, la Prima Guerra Mondiale, nel « sistema degli stati di Versailles », dal momento che non era disponibile un nuovo Ius Publicum Europaeum. L'Europa rimase, dopo il primo conflitto mondiale, ancora una volta abbandonata a se stessa e alla' sua secolare saggezza politica: questa è la terrificante irrealtà del periodo tra le due guerre, diventata ormai più lontana, nella comprensione della generazione del secondo dopoguerra, di ogni altra epoca della storia, più lontana delle Crociate, di Gengis Kan e della Guerra dei Trent'anni. Nel periodo tra le due guerre niente più funzionava, soltanto continuavano a ticchettare ostinatamente, senza lancette e senza qua·drante, i frammenti di un veccl1io ed artistico congegno di orologeria. Gli stati sopravvissuti, e insieme con essi gli stati nuovi creati in un continente nel quale tutti i tappi erano saltati via, continuarono a giocare ali' equilibrio continentale locale: la Francia\ per imporre un sistema di Versailles che la Germania aveva dovuto 82 Bibliotecaginobianco
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