Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

eia di discriminazione, almeno da parte del MEC, la guerra commerciale europea si riduce ad un massacro di cifre nei memoranda e nelle gazzette, e il miracolo economico dei Sei, se non ha portato a tutti la stessa abbondanza· di; buoni affari, non ha comunque danneggiato nessuno. Intanto l'isterismo è alquanto scemato. I Sette cominciano ad adattarsi, senza gioia, alla prospettiva di un~unione doganale, alla- quale non si può appartenere senza entrare a farne parte. Da parte loro essi si sono organizzati in una Zona di Libero Scambio, che è, sì, una costruzione ibrida, geograficamente e politicamente, e non possiede nè la dinamica nè le riserve di sviluppo della Comunità piccolo-europea, e che, anzi, potrebbe diventare un grosso imbarazzo per tutti i partecipanti se fosse condannata· a durare alquanto a lungo; ma che può, tuttavia, rendere dei buoni servizi come posizione di attesa provvisoria e come punto di partenza per giungere ad una convivenza non completamente « indiscriminata » - come suona il grandioso austracismo creato nel fervore della battaglia - ma educata. Gli esperti che hanno sprecato in questa logorante guerra di posizione veri tesori di acutezza e di inventiva, ma ai quali la mancanza di fantasia dei loro governi non permetteva altro che di provare con regoli calcolatori e macchine perforatrici l'inconciliabilità di principio tra l'unione doganale rigida e l'associazione fluida, hanno pronte da tempo tutte le possibili ~ varianti di un modus vivendi, per il m_omento in cui tutti gli uomini di stato si decideranno a cessare il fuoco. L'inquietudine e l'insoddisfazione, tuttavia, restano : la forza di attrazione del MEC1 è tale che prima o poi tutti gli stati vicini cercheranno l'adesione e combatteranno solo per non lasciarsi dettare le condizioni. Ma a che cosa mira questo edificio, al quale dovranno cercare di aderire? 5) Rinuncia al sistema degli stati europei. - Il litigio pper runione doganale e il conflitto dell'integrazione sono avvenimenti superficiali. In realtà, l'Europa Occidentale sta tirando le conclusioni, dopo mezzo secolo, del crollo di quello che si chiamava il sistema degli stati europei, oppure l'equilibrio europeo. E questo avvenimento scuote veramente dalle fondamenta non solo l'esistenza politica dei Sei, ma anche quella dei loro vicini. Il sistema europeo, a cui si deve far risalire il carattere p·articolare, la varietà, la ricchezza e poi il crollo del continente europeo, e per il quale non esiste modello nella storia, non era altro che una stretta convivenza di stati, esattamente delimitati 80 ·Bibliotecaginobianco

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