Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

Quinta Repubblica, comprendeva una serie di decisioni irrevocabili: adempimento del Trattato di Roma e opposizione contro lo scolorimento del Trattato stesso in una grande zona di libero scambio. E applicando brutalmente la clausola dell'unanimità, la· Francia fece accettare quell'opposizione all'intera associazione dei sei, dalla quale almeno un governo e mezzo minacciavano di uscire. Proprio i conflitti e i sussulti interni dell' a·ssociazione piccolo-europea, per rompere la quale l'Inghilterra ed i suoi clienti impiegarono ogni mezzo, imposero un rigido fronte unitario verso l'esterno, nella direzione del quale fronte la Commissione Hallstein operò con il gusto di u11a dogmatica convinzione. Però, solo con la tragi-comica crisi del cancellierato germanico, che tolse di nuovo dalla circolazione il delfino Ludwig Erha'rd, cominciarono a scemare, a Londra, a Stoccolma ed a Berna, le speranze che il MEC non riuscisse nepp,ure a muoversi. È inutile riesporre qui la confusione incredibile del conflitto sull'integrazione europea durata un anno e mezzo e sfociata nel più autentico isterismo: questo è, forse, l'esempio insuperabile di un malevolo litigio di esperti con dei brontolii di tuoni politici nello sfondo. Già solo la terminologia superò come rompicapo qualsiasi cosa un comune lettore di giornali può accettare: i Non-Sei, e cioè i superstiti della separazione dei Sei dai Diciotto, si divisero per conto loro nei Sette e nei Cinque, rimasti per la• strada, dopo di che l'America ed il Canadà si aggiunsero ai Diciotto per fungere da ponte. Il paradosso finale fu che la somma di tutti finì con l'essere ventuno e non venti, poichè i Sei vi figuravano due volte, prima come sei paesi diversi e poi come unità! Formazione dell'EFA-EFTA-AELE come lega di battaglia contro la• EGKS-CECA-ECCS e la EWG-CEE-EEC; intervento, come passerella, della WEU-UEO, da tempo dimenticata, requisitorie davanti al tribunale mon,diale del GATT, lotta condotta in dozzine di comitati per far risorgere, come una fenice, nella nuova forma delrEOZW-OECD, il ca·davere dell'EOWZ-OECE-OEEC, dopo il karakiri... Come ritornello di tutte le lamentele si ripeteva, però, con autentica ostinazione, la parola discriminazione, che presso i non-Sei veniva ormai pronunciata solo con voce tremante, come se si trattasse di un peccato contro lo Spirito Santo o comunque della più ripugnante criminalità: essi non avevano nulla contro l'unio11e doganale e ne approvavano gli ideali europei, ma non potevano tollerare una discrfminazione del loro commercio... E questo, in realtà, era il punto dove il dente doleva. Un'unione doganale senza discriminazioni, e cioè senza 78 · Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==