chè entrambi i momenti restano amalgamati e perchè i loro campi di competenza si coprono reciprocamente. Un simile parlamento economico si è ormai formato ufficialmente nel « Consiglio Economico e Sociale » consultivo, composto da rappresentanti di tutti i gruppi economici, e ufficiosamente nelle delegazio11i di tutti gli immaginabili e possibili raggruppamenti di interessi, che ronzano attorno alle autorità dell'integrazione europea che, a Bruxelles ed al Lussemburgo, stanno per assumere in diversi campi le funzioni di coordiname11to e di controllo che spettavano prima alle autorità economiche nazionali. E si deve dire che la funzione degli « organismi economici competenti » nell'organizzazione del Mercato Comune appare meno irreale di quella esercitata dall'assemblea parlamentare di Strasburgo. Il dualismo tra il parlamento economico sopranazionale e i parlamenti politici nazionali è diventato addirittura una frattura, per l'intervenuta divisione delle competenze; e sia i fautori, sia gli avversari del MEC hanno l'abitudine di deplorare qusto insopportabile torto fatto alla democrazia parlamentare: .la mancanza di una rappresentanza popolare europea o, viceversa, la diminuzione del potere di controllo dei parlamenti nazionali. È dubbio, tuttavia, se si debba vera·- mente rimpiangere il controllo par lamentare e dei partiti sull' economia, o se piuttosto la vita politica e parlamentare non guada·gnerebbe molto quando f asse privata, se non d'altro, almeno della routine quotidiana della lotta tra gli interessi economici. La concentrazione non solo delle decisioni fondamentali dj politica finanziaria ed economica, ma· anche di tutta la guerriglia tra corporazioni e i11teressi negli uffici e nelle lobbies di ministeri, parlamenti e segreterie di partito nazionali, no11 è u11 attributo indispensabile della democrazia. È piuttosto una manifestazione degenerativa dello stato a'Ssistenziale, nel quale ciò che in maniera roboante viene definito cc politica » ha perso da molto tempo ogni capacità di prendere decisioni nel caos della burocratizzazione. Nella misura in cui la politica di integrazione europea è un'azione di svecchiamento, mirante a ridare al processo economico, all'interno dell'organizzazione di un mercato comune, la sua naturale mobilità e capacità di svilup•po; nella misura in cui la politica di integrazione mira a correggere le deformazio11i che l'interventismo econo•mico nazionale ha coltivato, essa promuove veramente una separa•zione dell'economia dallo stato, una snazionalizzazione ed una spoliticizzazione dell'economia. L'organizzazione e la coordinazione giuridica e tecnico-amministrativa del MEç sono senz'altro concepibili 74. Bibliotecaginobianco
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