Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

in Francia, un fronte popolare in Italia - sarebbe pur sempre una questione interna, nella quale nessun Consiglio d'Europa e nessuna Commissione Ha'llstein potrebbe mettere bocca. Ed è almeno ridicolo supporre che contro frontiere chiuse immediatamente in seguito ad una crisi simile vi sarebbe un assalto dei viaggiatori di commercio, aei consiglieri d'amministrazione, dei turisti e delle agenzie avvezze ai viaggi senza passaporto e senza dogane; un a·ssalto per aprire una breccia all'unità europea: allons, enfants du marché commun... La sovranazionalità non viene confusa dal cordone doganale, mcr dalla legittimità di una decisione politica che non sia sottoposta a nessuna istanza superiore. La confusione corrente tra cordone doganale e autorità statale, tra un mercato interno protetto e regolamentato e la sovranità nazionale, ha tuttavia una ragion d'essere concreta. Nel moderno stato a·ssistenziale l'amministrazione centrale è diventata il punto di coordinamento di tutti gli interessi economici singoli e di gruppi, e tale funzione di coordinamento non solo ha eroso sempre più la funzione della decisione politica·, ma è diventata addirittura il vero contenuto della politica. Il tramonto tanto lamentato della vita politica e parlamentare non dipende soltanto dal logoramento di partiti e parlamenti nella tutela· dei gruppi di interessi, ma soprattutto dal fatto che essi si sono tramutati in centri di coordinazione incompetenti ed inadatti, e dall'altro fatto che l'ideologizzazione politica dei gruppi di interesse medesimi (i quali sarebbero rappresentati molto meglio da associazioni, sindacati e camere di comm~rcio) ha, in genere, servito soltanto a gonfiare questioni tecniche, risolubili sul loro piano, in insolubili questioni di principio. La Svizzera, che è il classico esempio di regime democratico in Europa, e la cui Costituzione ed il cui diritto pubblico ignorano completamente l'esistenza dei partiti politici, ha stabilito formalmente ormai da tredici anni nella Costituzione, che i gruppi di interessi collaborino direttamente all'elaborazione e all'esecuzione di leggi e misure economiche, sociali e di politica congiunturale, ed ha legalizzato così la prassi che la politica economiccr sia il risultato di una consultazione e coordinazione dei gruppi di interessi. Questo parlamentarismo economico, cl1e per il fatto di considerare tutti gli interessi organizzati è senz'altro sufficiente, e che è comunque più obiettivo dei partiti nel provvedere alla democra•zia economica, è presente oggi in tutti gli stati liberali dell'occidente, accanto al parlamentarismo politico; salvo che il dualismo non diventa mai netta separazione, per73 . Bibliotecaginobianco

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