preceduto le scadenze del Mercato Comune, e che ha fatto di Bruxelles la capitale di tutte le associazioni verticali di industriali, mercanti, artigiani ed agricoltori della Piccola Europa. E i temuti tecnocrati della Commissione Europea si sono finora ben guardati dallo smorzare questo inaspettato entusiasmo per l'Europa dei loro protetti, accennando inopportunamente alle clausole del trattato di Roma, così categoriche in linea di principio, contro i cartelli e le pratiche limitative della concorrenza. Forse, in awenire si manifesteranno i pericoli di un'Europa dei cartelli, ma adesso lo svecchiamento delle strutture economiche nazionali rugginose e il soffio d'aria nuova che circola in esse hanno dimostrato quanto sia benefico concedere un po' di libertà di manovra al tanto esaltato· e poco amato, principio della razionalità e del rendimento dell'economia a mercato libero, contro il principio da rentier di un'universale, reciproca garanzia d'esistenza per tutti. Già l'annuncio, abbastanza preciso ed impegnativo, delle tappe del Mercato Comune ha provocato tanto movimento nell'economia europea - ancl1e al di là della progettata unione doganale - che il miracolo economico comincia a pervadere anche gli ultimi angoli delle province più stagnanti. Qui ci troviamo innanzi ad un'esperienza storica assolutamente nuova·, che non tende, come le clausole e le disposizioni un po' meccaniche della tradizionale politica interstatale (le quali, comunque, dopo aver raggil1nto o non raggiunto certi risultati vengono messe da· parte), a produrre effetti immediati limitati e, almeno nell'intenzione, prevedibili; ma mira, invece, ad awiare reazioni a catena e trasformazioni profonde ad effetto cumulativo ed irreversibile, la cui direzione è decisa dalla spinta iniziale, ma i cui punti d'arrivo sono imprevedibili. È la medesima esperienza emersa da una visione nuova del divenire storico, che viene elaborata in tutte le zone depresse del mondo col nome di politica di sviluppo, e il cui armamentario sta alla politica tradizionale pressappoco come il calcolatore elettronico sta al vecchio pallottoliere. E fin qui tutto va bene. Ciò che confonde le idee è, invece, il fatto che questo processo di integrazione economica, che ha un significato positivo affatto autonomo, si realizza richiamandosi sempre all'elevato ideale politico dell'Europa una, con inno e bandiera. Grazie alle afferma•zioni che non si sta costituendo affatto una mera organizzazione economica funzionale, e che si mira, invece, anche ad un obiettivo politico, i managers dell'affare ...Europa hanno voluto lavarsi dalle rabbiose accuse di coloro che, non partecipando all'affare medesimo, son rimasti danneggiati, ed hanno voluto, insieme, anche con acconci via•ggi di pro67 Bibliotecaginobianco I •
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