economici, fosse no11già quello di un impegno europeo, ma l'altro dei rapporti col Commonwealth, di tradurre, cioè, in· termini moderni il vecchio sistema delle preferenze dell'area imperiale e di far accettare jl nuovo sistema all'India come all'Africa 11era. La superficialità o addirittura l'insincerità delle professioni di fede europeistica dei conservatori inglesi si è potuta constatare con piena evidenza allorchè essi poterono tornare al potere : poichè da allora i governi di Churchill o di Eden o di 11acMillan sono sempre stati contrari ad ogni processo di federazione del loro paese col continente ed l1anno mostrato seìnpre di voler anteporre il Commonwealth all'Europa, anche qt1a11do erano in git1oco questioni di importanza fondamentale per tutto il complesso della politica occidentale. Un esempio clamoroso di ciò fu l'atteggiamento te11uto nei confronti della Comunità Europea dj Difesa: innanzi al terribile dramma che travagliava la coscienza dell'intera Francia il governo britannico no11 seppe fare altro che incoraggiare i francesi ad approvare la CED1 , ribadendo insieme cl1e esso non aveva alcuna intenzione di legarsi a sua volta e lasciando intendere che la ctira dell'ex-i1npero impediva qt1alsiasi impegno del genere: e si intende facilmente quanto poco incoraggianti fossero quei consigli, assortiti delle clausole che si sono dette, e come essi finissero col sortire effetti in contrasto con gli scopi che si volevano raggiu11gere. Nè dopo quelrepisodio la posizione dei conservatori britannici è molto mutata: certamente negli ultimissimi anni il ritmo di sviluppo economico di alcuni paesi del continente, soprattt1tto della Repubblica Federale tedesca e dell'Italia, ha stupito ed insieme sgomentato il ceto dirigente inglese e l'ha indotto a riprendere in esame le unioni parziali che dal '50 ad oggi si erano venute forrnando, e soprattutto il Mercato Comune Europeo. Ma è stata soltanto un'esigua minoranza del ceto parlamentare e dell'opinione più evoluta che ha posto con cl1iarezza il problema di una revisione dell'atteggiamento della Gran Bretagna e di una sua scl1ietta adesione al MEC; chè nella più parte dei casi il problema della adesione inglese non è stato posto seriamente ed anzi in suo luogo s'è dibattuta la questione delle misure punitive da adottare nei confronti delle riottose nazioni del continente, le quali osavano n1ettere in pericolo l'economia inglese (ed a Macmillan sono anche state attribuite, in occasione di un suo viaggio negli Stati Uniti, proposizioni che sarebbero di enorme gravità, se non fossero semplicemente ridicole). Del resto le battute più recenti di questa lotta a colpi di spillo condotta dal governo e dal ceto dirigente conservatori contro l'Europa continentale 46 Bibliotecaginobianco
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