Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

dalraccettazione delle istituzioni democratiche come quadro nel quale sviluppare la loro azione politica. Certamente anche questi motivi di somiglianza sono alquanto generici: pure, ci sembra siano sufficientemente individuanti per il nostro scopo. Entrando nel vivo del nostro argomento diremo subito che 110nv'è stato sul problema dell'unificazione europea un atteggiamento unico delle varie forze liberali del vecchio continente; e che non v'è stato neppt1re un atteggiamento unico da parte dei partiti libera·li di ciascun paese, nel senso che non sempre i . singoli partiti hanno assunto una posizione unitaria su quel problema, ed anche nel senso che i punti di vista di ciascun partito sono, bene spesso, mutati nel tempo. Il partito conservatore inglese, ad esempio, negli anni in cui è stato all'opposizione, ossia tra il 1945 ed il 1952, criticava, bensì, la chiusa ideologia at1tarchica, su cui i laburisti fondavano il loro welf are state, e spezzavano volentieri qualche lancia in favore della vocazione europea della Inghilterra; ma tutte le volte cl1e si doveva passare dalle parole ai fatti mettevano molta acqua nel vino del loro europeismo ed agivano in modo da depotenziare tutte le iniziative federalistiche. Inoltre, se nella polemica antisocialista il motivo europeistico era presente in quasi tutti, esso era in realtà patrimonio schiettamente sentito soltanto per una piccola minoranza. Con la fine della guerra mondiale, in effetti, l'Inghilterra s'era trovata praticamente detronizzata dal suo rango di massima potenza europea e di grandissima potenza mondiale, chè il primo era ormai solo dell'Unione Sovietica ed il secondo poteva attribuirsi soltanto a quella ed agli Stati Uniti d'America; e s'era trovata nella necessità di liquidare una gran parte del vecchio impero, di trasformarlo prima che la volontà d'indipendenza dei popoli coloniali diventasse anglofobia. Ma se queste erano le dure realtà della politica, il sentimento della maggior parte del ceto conservatore inglese - che era quello il quale riteneva; a torto o a ragione, di ave! edificato l'impero medesimo - era diverso, ed il trauma psicologico che ne derivava non poteva non avere conseguenze sulle decisioni politiche. E se coloro che restavano spasimosamente attaccati ai sogni di un passato ormai irreversibile erano un'esigua minoranza, molti ritenevano, tuttavia, che, agendo realisticamente, si potesse pur salvare qualcosa di quel passato, si potessero pur fermare ad un certo punto o limitare a certe questioni soltanto le rivendicazioni dei paesi soggetti; ritenevano i_nsomma, cl1e il problema fondamentale per l'Inghilterra, così dal punto di vista del suo rango di grande potenza come dal punto di vista dei suoi interessi 45 Bibliote aginobianco

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