Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

unico (resti dell'era totalitaria, che coincise con l'avvento alla politica delle élitets di parecchi paesi nuovi); e adesso, confuse idee di sviluppo industriale, in cui sono concorrenti gli opposti (ma non poi tanto) sistemi « managerials » russi e americani. In una cosa sola l'Europa non ha detto nulla, e non ha potuto dirlo, percl1è non ha trovato la soluzione per sè: nel modo di superare appunto quella cruda barbarie da classe elementare, che insegna a creare un sistema burocratico, a mettervi a capo un uomo i11vestito dall'autorità popolare, e a considerare tradimento ogni tentativo di svolgersi fuori da quello schema. Non l1a potuto, perchè non possiede essa stessa, almeno al centro della propria esperienza, quello stesso equilibrio federale che permette di assicurare espressione politica a paesi che hanno problemi comuni, e individualità propria. Non ha potuto offrire alle sue dipendenze la comune sottomissione a un comune destino, perchè conosceva soltanto il destino a11tonomo dello stato sovrano (corretto, naturalmente, dalla corruzione, dal peso di stati più forti e dalla forza dissolvente delle idee universali, nella realtà; e in disegno da quelle astrazioni che si chiamano Società .delle Nazioni o Nazioni Unite). Per questo non c'è stata l'Eurafrica, altro fantasma vagheggiato per qualche tempo in Francia o nel Belgio o in Italia dai nostalgici. Ma per questo anche non c'è stata Africa, e se ci sarà in una forma o nell'altra la forza iniziale d'urto dietro ad essa sarà il razzismo nero, la « négritude » di cui parlano anche persone non barbare come il cattolico poeta Senghor, oppure il confessionalismo mussulmano. È infatti molto più facile, a meno di aver conseguito la maturità cosciente che permette di rimettere in discussione i limiti della propria libertà, affermare lo scopo comune contro qualcuno. E in questo caso, il qualcuno non è altri che il dominatore o lo scl1iavo di ieri, il bianco o il cristiano o l'ebreo. Tutto questo spettacolo si svolge sotto gli occhi anche dei nazionalisti del nostro secolo. Ma essi non sanno o non possono vederlo. Per essi si tratta soltanto di trovare un puntello per portare un po' più sù la piattaforma sulla qt1ale stanno sedt1ti, di avere a disposizione, nella cornice tradizionale, un po' più di ricchezza o di uomi11i o di organizzazione. Hanno la forza incredibile dell'inerzia, e vincono con quella, per ora. 42 Bibliotecaginobianco

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