cora più o meno oscuramente i pericoli di questo possibile sviluppo e continuano a dichiararsi ed a sentirsi europeisti. Ma continuano anche ad essere partiti di ordinaria amministrazione del potere esistente, e perciò incontrano sempre nella loro attività quotidiana interna problemi di restaurazioni nazionali ed in quella estera problemi di politica commerciale più o meno liberale, di alleanze militari più o meno accentuate, di missioni nazionali più o meno sbandierate. Mai scorgono un problema come quello della creazione del potere politico europeo, che è il perfetto contrario d-ell'ordinaria manutenzione dei poteri esistenti. Se congiunture nuove faranno ancora apparire sull'orizzonte nuove possibilità e nuovi progetti europei, i partiti cattolici li appoggeranno certamente ancora, ma con zelo decrescente, poichè nel frattempo si sono legati ai propri stati assai più fortemente che nel passato, e sono divenuti ancor più incapaci di qt1ella conce11trazione di volontà creatrice senza la quale nessuna classe politica l1a mai creato un ordine nuovo. Il punto di arrivo della corrente cattolica è perciò oggi assai simile a quello delle altre correnti predominanti nei nostri paesi, le quali tutte .insieme confermano l'antica regola del Vangelo secondo la quale « nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, poichè altrimenti il vino lacera l'otre e si sparge » . 30 Bibliotecaginobianco
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