; politiche di tutta l'Europa, l'occupava ancora nelle parti di essa rimaste cattoliche, era stato dietro a tutti i tentativi e sogni di restaurazione del vecchio regime, e nel corso del XIX secolo aveva pagato questo suo atteggiamento reazionario perdendo un'ingente massa di antichi privilegi ed essendo spinto al margine della vita politica dal1' avanzata della democrazia e del nazionalisn10. I tre principali stati continentali dell'attuale Et1ropa occidentale si erano l'uno consolidato e gli altri due formati in polemica con il cattolicesimo. La repubblica francese era diventata qualcosa di definitivo grazie alla distruzione del secolare legame fra stato francese e chiesa cattolica, ed alla laicizzazio·ne non solo dello stato ma anche di assai larghi strati della popolazione. Il Reich tedesco era sorto per opera di una potenza protestante, aveva espulso dalla Germania la secolare influenza del cattolico imperatore di Vienna, era passato attraverso il Kultt1r-Kampf. Lo stato italiano, fondato dai liberali, aveva distrutto non solo un'ingente massa di privilegi ecclesiastici, ma addirittura lo stesso potere temporale del papa ed aveva impiantato la sua capitale in Roma stessa. Non si può certo dire che i cattolici siano rimasti immuni dal largo e profondo processo di nazionalizzazione degli spiriti, effettuato nel XIX e XX secolo da questi stati. Durante la prima guerra mondiale le chiese avevano arruolato Dio nei rispettivi eserciti nazionali, ed i cattolici avevano tenuto ad essere e ad apparire buoni patrioti. Essendo sempre disposta a patteggiare con il potere esistente se questo non l'attacca di fronte, la chiesa ha concluso una alleanza assai fruttuosa con il fascis~o accettando il rango di instrumentum regni ed ottenendo in cambio la restituzione di molti e non lievi privilegi. Ha tentato ancl1e un accordo con il governo nazista, che non ha potuto svilupparsi per cattiva volontà di questo e non della chiesa. Ma la tendenza a fare della nazione una nuova ed invadente divinità e dello stato la sua chiesa militante, restava in sottile contrad,dizione con l'universalismo della dottrina e delle gerarchie supreme della chiesa cattolica. La riserva ideale verso la nazione e lo stato era inoltre rafforzata dal fatto che uomini politici cattolici non mancavano nel seno delle classi dirigenti laiche, prima liberali e poi fasciste, naziste e petainiste, ma il cattolicesimo come dire forza politica era rimasto praticamente escluso dalla partecipazione alla direzione politica di questi stati fino alla fine della seconda guerra mondiale, salvo la breve esperienza governativa del partito popolare in Italia e quella più lunga del Zentrum nella repubblica di Weimar, 25 Bibliotecaginobianco
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