' socialista, che si è manifestata in molte altre occasioni, e che, avendola analizzata più a lungo altrove (v. La mort du socialisme européen - « Preuves », ottobre 1958), mi limiterò qui a riassumere assai brevemente. Quale che sia l'opinione che i socialisti hanno avuto ed in parte hanno ancora nel proprio ruolo nella storia moderna, essi sono di fatto quella corrente delle democrazie europee che ha avuto, e nei paesi più arretrati ha ancora, il compito di immettere nella vita politica le masse lavoratrici allo scopo di imporre all'economia i vincoli necessari ad assicurare una crescente giustizia e sicurezza sociale. Asssai sensibile a quest'ordine di problemi, è viceversa sempre stato estr_emamente ottuso di fronte ai problemi del potere politico, della sua natura, dei suoi istituti, dei suoi pericoli e drammi. · Poichè organizza vaste masse, il socialismo ha finito per comprendere che le forme democratiche della vita politica, nelle quali il numero conta molto, sono quelle che gli danno le maggio_ri probabilità di successo. Ma ha sempre considerato l'instaurazione dello stato democratico come un compito che spetta essenzialmente ad altre forze - alla borghesia, secondo la terminologia marxista. Perciò i socialisti appoggiano sì le lotte per la conquista della democrazia o per il suo allargomento, ma sempre in una posizione sussidiaria e non rilevante, poichè considerano che il loro compito vero e proprio, comincia realmente dopo che esse sono finite, nell'ambito di quell'organizzazione statale democratica che in un modo o nell'altro si è infìn.e costit11ita_.Questo atteggiamento, che dal punto di vista politico può essere definito parassitario, spiega come accada regolarmente che i socialisti abbiano saputo dare il meglio di sè ogni volta che la democrazia aveva un alto grado di stabilità, cioè ogni volta che il problema della migliore organizzazione del potere politico era di fatto risolto e perciò non attuale; mentre, la loro forza sindacale, elettorale e parlamentare, combinata con l'assenza di idee politiche vere e proprie ha fatto di loro altrettanto regolarmente un fattore di incertezza, di confusione, talvolta addirittura di azione politica falsa, ogni volta che è entrato in crisi lo stato nel cui ambito essi vivevano, ignari della sua natura, e le questioni sociali sono passate in secondo piano rispetto a quelle dell'organizzazione del potere politico. Tale, ancora una volta, è stato il loro atteggiamento quando si sono trovati dinanzi al tema della unificazione europea, che è per l'ap·punto essenzialmente un problema di svuotamento parziale delle democrazie nazionali e di costruzione di una nuova democrazia europea, cioè un problema di organizzazione del pot~re P<?litico. 23 Bibliotecaginobianco
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