fase del capitalismo ad un'altra. U11ai11terpretazione cl1e vuole ridurre a chiarezza la storia della Francia moderna, si converte in una presentazione squallida della vita morale e politica del p~polo francese. Sarà vana quindi l'attesa del lettore cl1e voglia: cercare in questo libro l'eco di qt1ei drammatici contrasti, di quelle diversità, di quelle lacerazioni politiche e morali cl1e sono tanta parte della vita de11a Francia di ieri e tutta la· Francia odierna; qui, col lavoro del Claude, sparisce la Francia delle contraddiziioni, perchè tutto è riportato ad uno sviluppo logico e necessario. E anche il quadro della vita economica e sociale fra11cese risulta appiattito. Si veda, a·d esempio, la spiegazione cl1e l' atrtore dà della conversione di De Gaulle e dei gollisti al programma dell'integrazio11e europea: clopo aver ricordato la lunga diffidenza del generale per tutti i programmi cli unificazione economica e politica dell'Europa, e dopo aver elencato diverse dichiarazioni di politici gollisti co11tro i trattati europei (è messa i11risalto l'azione di t1omini come Sot1stelle per far fallire la C.E.D.), il Clat1de nota che una volta andati al potere_ i gollisti l1anno . approvato i trattati e si sono dichiarati sostenitori accaniti del Mercato . Comune; non bisogna meravigliarsi di questo perchè, egli dice, c' è stata t1na evoluzione parallela della borghesia fra11cese e del gollismo riguardo all'integrazione europea. La 11uova posizione di qt1est'ultimo è effetto del mutato atteggiamento della prima, e corrisponde agli interessi odierni del gra11de capitale; in Francia la· parte più moderna, del capitalismo, quella a cui De Gat1lle legato, trovandosi in una fase di piena espansione produttiva ed economica ed essendo la più cosmopolita perchè compre11de le banche, i monopoli del petrolio, dell'indt1stria cl1imica, della sjderurgia, ecc., oggi è per t1no spazio più grande, è per l'Europa i11tegrata, perchè l1a'stabilito intrinseci rappo1ti di interessi con i trusts capitalistici stra11ieri; alla fase antica dell'imperialismo francese, a quella che Lenin chiamava cc usurier » è seguita una nuova fase, quella dell'imperialismo espansionistico, che si caratterizza per la partecipazio11e attiva della borgl1esia alle intraprese economicl1e di tipo moderno all'inter110 e all'estero. Ciò, natt1ralme11te, riguarda soltanto la élite della borgl1esia, o, per meglio dirè, quella parte che sta: al vertice e che detie11eil capitale fì11a11ziario(rist1ltato della ft1sione del capitale bancario e del capitale industriale). Il legan1e tra De Gaulle, anzi tra· il regime gollista i11concepibile se11zaDe Gaulle ( « il gollismo è una ideologia, t1na costituzione, un uomo ») e questa élite è un legame organico, strettissimo, addirittura familiare, dice if Clat1de. Egli infatti riferisce dei rapporti di parentela· che intercorrono tra l' eritourage familiare del generale e alcuni rappresentanti della oligarcl1ia finanziaria che domina la· vita economica fra11cese; e ricorda la carriera del fratello del generale come funzionario e amministratore di banche e di società. A11corapiù stretti risultano questi rapporti se sj guarda ai consiglieri di cui De Gaulle ama circondarsi dal 1944, anzi dai tempi di Algeri e della Resistenza, e ai ministri che ha nominato dopo il ritorno al potere, da· Pompidou, già direttore del grup238 ~ibliotecaginobianco t ' t· I
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