Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

ottennero la maggioranza assoluta nel principale paese europeo, l'Inghilterra, e poterono perciò tradurre in realtà i loro programmi, si impegnarono a fondo in una ben riuscita pianificazione nazionale, il cui prezzo era, e fu pagato con la massima determinazione e consapevolezza, la chiusura dell'Inghilterra in sè stessa e il suo distacco dal moto verso l'unificazione europea che allora cominciava a delinearsi. Alla fine della guerra l'Inghilterra disponeva di 1un incontestato e incontestabile leadership morale; facendosi promotrice dell't1nificazione europea, ne avrebbe facilitato enormemente la realizzazione, poichè la preoccupazione di trovarsi soli con i tedeschi costitt1iva il più grande ostacolo psicologico per i francesi, i quali perciò ripetutamente e insistentemente chiedeyano la partecipazione inglese alla costruzione dell'Europa. Ma il governo laburista fu irremovibile. Per il piatto di lenticchie del welf are state, che stava pronto e caldo sulla tavola, rinunziarono al diritto di primogenitura europea che l'Inghilterra aveva grazie alla sua vittoria contro Hitler. Quando gli americani proposero jl piano Marshall suggerendo di costituire una forte autorità europea capace di prendere decisioni comuni per vincere il nazionalismo economico, il governo lab11rista indusse tutti gli altri governi europei occidentali a metter su l'OECE, impotente organismo di ripartizione degli ai11ti americani e di consultazione fra governi, ciascuno dei quali avrebbe tuttavia proceduto in piena sovranità alla propria ricostr11zione nazionale, accettando le assai lievi condizioni imposte dagli Stati Uniti, ma ignorando, anzi rendendo impossibile, qualsiasi piano europeo. Q11a11doil governo francese propose la convocazione di un'assemblea europea che fosse incaricata di studiare le possibilità di t1nificazione europea, il governo laburista non si diede pace fino a che non ebbe trasformato la proposta francese nell'insulso Consiglio d'Europa. Ai più impegnativi piani di Schuman e di Pleven lo stesso governo rispose con un non possumus puro e semplice, non sentendosi disposto a prender parte ad imprese che avrebbero potuto portare a limitazioni della sovranità inglese, ed avviò quella politica di tacito e tenace sabotaggio di ogni iniziativa sovranazionale, alla quale i successivi governi conservatori si attennero così brillantemente negli anni successivi. Sul continente t1n altro forte partito socialista ha assunto una posizione ancor più antieuropea di quello inglese, senza però poterla tradurre in azione governativa, poichè è rimasto fino ad oggi costantemente all'opposizione. La socialdemocrazia tedesca fece un assai significativo passo innanzi in senso nazionalista rispetto a quella inglese, 20 Bibliotecaginobianco

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