Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

altrimenti l'appuntamento con la storia. Ma cl1i ama la ragione e la libertà liberatrice, o almeno 11na delle due cose, non può sottrarsi all'impegno morale ed intellettt1ale a c11i questo libro lo chiama. La esperienza di Spinelli s11pera quindi di gran lunga la sua persona ed è per molti rispetti esemplare. Il ·tratto essenziale di questa esperie11za è app11nto la capacità, in tanto flutt11are di eventi e in tanto dominio di miti e di slogans, di trasporre in termini_ nt1damente razionali i problemi. La ragione, la lucida ragione, spinse Altiero Spinelli a diffidare, giovanissimo, del « nazionalismo dissennato » che la guerra aveva fomentato negli intellettuali di poco più anziani di lui; proprio la guerra gl'insegnò cc un'insormontabile antipatia per le parole stesse di nazione e patria e per la loro pretesa di accaparrare l'anima umana'». La stessa ragione lo .faceva aderire, nello stesso tempo, al comunismo: senza entusiasmi mistici - non cioè per la promessa comunistica 1 di una cc palingenesi sociale dell'umanità », nè per la cc sicurezza spirituale » che richiama gli spauriti dalla libertà -, ma perchè cc agitato dalla passione politica dell'azione e del comando e sedotto da un'organizzazione che si presenta corne un clero, depositario delle segrete leggi che regolano la morte delle vecchie e la nascita delle nuove società t1mane, e deciso a prendere il potere assolt1to e totale necessario per creare la nuova e perfetta società ». La ragione ancora, nei lunghi anni di carcere e di confi110- dal 1927 al 1943: dai suoi venti ai suoi trentasei anni - lo indt1sse a riflettere criticame11te stilla dottrina del comunismo, cercando sempre di dimostrarla vera a se stesso ed agli altri, ma scoprendone alla fine senza scampo il carattere di giustificazione speciosa e sempre più b~nale al servizio di 11nferreo potere. ·Tuttavia, giunto alle porte della cittadella democratica, Spinelli esitò ancora prima di entrarvi. Il quadro che le grandi clemocrazie offrivano allora non era in effetto consolante. Esse cc cercavano a volta a volta l'amicizia dell'uno o dell'altro tiranno e lasciavano che la Repubblica spagnola fosse lentamente sgozzata. Dalla grande crisi economica del 1929 tutti i paesi erano t1sciti trasformando le loro economie in sistemi nazionali più o meno autarchici, tenuti a proteggere queste o quelle gran-di coalizioni di i11teressi, fortemente controllati dai rispettivi stati, sempre meno adatti ad essere sottomessi ad t1n potere democratico ». Era dt1nque, quello di Spinelli, un indugio non in nome del passato, ma proprio per desiderio di un maggiore slancio democratico. A qt1esto punto gli avvenne di scoprire nel modo più chiaro quale fosse il malanno che rodeva gli stessi paesi democratici, accomunandoli in qualche modo agli stati totalitari: il nazionalismo; e quale l'unica medicina per riparare i danni; gli Stati Uniti di Europa. Nulla di ideologico in questa progettata federazione, nessun proposito di dare al potere un colore o 11naltro; ma cc la vera messa fuori legge della guerra tra gli europei », cc la via d't1scita dalle assurde ma appare11temente inevitabili autarchie economiche », cc l'unica risposta ragionevole al problema, altrimenti insolubile, che tormentava l'Europa dal 1870, della pacifica convivenza della Germania con gli altri popoli del vecchio 230 Bibl_iotecaginobianco

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