con cui questo è tenuto oggi i11sieme politicamente »); co•munismo nazionale, come deviazione all'interno del sistema che si alimenta, da un lato, della speranza dei dirigenti dei paesi satelliti di sottrarsi al criogo del partito-guida e di assumere la pienezza dei poteri che comPetono ai capi di uno stato sovrano e, dall' altrci, assume i caratteri di cc nazionalismo popolare che si alimenta della speranza democratica di riacquistare, con l'indipendenza nazionale1 q11alche libertà » : questi ed altri aspetti del problema sono esaminati da Spinelli nel1e loro componenti ideologiche, economiche e militari. Per il mondo di là, soluzioni federali sono da escludersi, l'alternativa allo stato nazionale è l'assorbimento nello stato plurinazionale sovietico. Ma, a questo punto, resterebbe sempre fuori la Cina, e fra Ci11a -ed URSS i rapporti potranno essere solo quelli che intercorrono fra potenze sovrane ... Più rosee, almeno sulla carta, le prospettive per l'Occidente. Fra democrazia e federalismo non c'è l'incompatibilità di principio che regna fra federalismo e comunismo; a11zi, l'esempio degli Stati Uniti d'America costituisce u11a prova di come il ]oro connubio possa essere fecondo. Ma l'Europa, nel sec. XIX, ha scelto un'altra strada e per ora non dimostra di volerla abbandonare. Lo Spinelli rifà in breve la storia di questo do,poguerra, che è storia della ricostr11zione degli stati nazionali europei, « non per virtù propria, ma grazie agli eserciti ed alla politica anglo-americana », e del parallelo fallimento idei tentativi federalisti. Della congiu11tura favorevole che s'era presentata subito dopo il termine del conflitto resta in piedi, a t11tt'oggi, solo la Germania divisa; la Germania che, avendo il vantaggio su tutti gli altri paesi europei, di avere percorso il cammino dell'esperienza nazional-statale fino in fondo, fino alla perdita della stessa unità e alla costituzione di d11e diversi organismi politici sul suo territorio, ha la possibjlità di dire la parola nuova. 1,a co11danna del « miraggio dell'11nilicazione » da parte dei dirigenti della Repubblica Federale, la rinuncia definitiva a fame il motivo ispiratore della politi.ca tedesca segnerebbe l'inizio della fine dell'era dello stato nazionale in Europa, eliminando al tempo stesso la maggiore ca11sa d'attrito fra i due blocchi di potenze contrapposti. Non mancano naturalmente i punti di possibile dissenso. Ferino alla considerazione della meta ultima, Spinelli è troppo severo nel giudicare l'esperienza delle comunità economiche eur(l)pee, di cui sottovaluta l'aspetto cc istituzionale », quali che possano poi essere gli inconvenienti che si sono verificati e si verificano nel loro funzio11amento. (È l'obiezione che, con riferimento ad altri I)recedenti scritti di Spinelli, è stata sviluppata ampiamente da Renato Gjordano nella Nuova frontiera). In secondo luogo, m.entre nel capitolo conclusivo, dedicato al problema tedesco, Spinelli sembra consapevole della consistenza ideale e sentimentale della grandezza magari ancl1e solo nel male, della forma di organizzazione politica di cui egli propone l'abbandono; nel secondo capitolo, affermazioni come: cc in sè la nazione è qualcosa di umana228 Bibliotecaginobianco
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