Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

alle circostanze nuove gli schemi della veccl1ia diplomazia (politica d'equilibrio, sfere d'influenza etc.). Un certo, « sia pur grossolano, spirito cavalleresco » finirà col regolare in un prossimo futuro le relazioni fra U.SA e URSS. Ma tale premessa vale solo fino a quando, all'interno di ciascuno dei due campi in cui è diviso il mondo, non intervengano sconvolgimenti tali da compromettere la stabilità dell'assetto generale. Lo Spinelli esclude a priori cl1e questi turbamenti possa110 avere origine da motivi econo1nico-sociali: il possesso di raffinate tecniche di intervento equilibratore dello stato nell' econo1nia, da parte dei paesi democratici più avanzati, e la graduale diffusione in Russia dei benefici dell'etica del ·consumo sono motivi di ragionevole ottimismo. I punti deboli sono tutti di ·11atura essenzialmente politica. cc Per i regimi comunisti si tratta di riuscire a frenare il bisogno di libertà dei governati; per le democrazie di riuscire ad aiutare gli africani e gli asiatici del sud ad impiantare sui loro conti11enti la libertà e la prosperità. Per entrambi, quantunque per ragioni diverse, si tratta di ve'nire a capo del principio dello stato - nazione ereditato dal XIX secolo, e divenuto ormai un ostacolo tanto . ad u1ia politica mo11diale cli equilibrio quarito al pieno sviluppo delle possibilità co1itenute 11,elel'sperienza democratica ed in, quella comuni- . sta». Nei capitoli secondo e terzo (Democrazia e nazionalismo e Deniocrazia e comunismo), questo ma1ssimo problema, comune ai due campi, viene analizzato e sviscerato a fondo. I temi del federalismo europeo l)erdono qui quel certo che di stantìo cl1e spesso li rende uggiosi agli occhi degli stessi sostenitori della soluzione federalista. Chi non ricorda di aver assistito, almeno una volta, all'approvazione di u11a mozione federalista nella sedt1ta conclusiva di un congresso politico? Leggendo Spinelli, ci si rende conto di come 1111 nostro convinci1nento profondo, ma cl1e tende sempre a diventare marginale e qui11di, in conclusione, non operante, sia invece collegato addirittura, con .la conservazione della pace nel mondo. Più ricco di spunti nuovi del capitolo dedicato all'Occidente, il terzo capitolo affronta il problema dello stato _nazionale in campo comunista. Situazione della nazionalità all'interno dell'URSS ( « per loro la nazione, come qualsiasi altra forma di vita associata, è un puro e semplice instrurnentum regni. Ne rispettano la lingua, ma questa non deve essere altro che il veicolo attraverso il quale le idee e gli ordini dei governanti sono inculcati nell'animo dei governati più facilme11te che se si adoperasse una lingua straniera ... È- il partito che decide quali ricordi storici bisogna coltivare etc. » ); rapporti fra l'URSS e gli altri paesi socialisti ( « formalmente il campo comunista è, come quello de- - mocratico, una coalizione di stati sovrani, la cui solidarietà... si fonda idealmente sulla consapevolezza dei gruppi dirigenti dei vari stati di portare innanzi una grande comune speranza politica. Ma questa consapevolezza ... si traduce in un ben preciso rapporto gerarchico fra i paititi che detengono il potere nei rispettivi paesi. La subordinazione di tutti i partiti comunisti a quello sovietico... è diventata la formula 227 Bibliotecaginobianco

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