stione del Mercato comune anche in rapporto alla Gran Bretagna che ha notevolmente modificato il suo atteggiamento iniziale e conclude che quegli stessi fattori economici che hanno determinato il declino potranno contribuire, se si attuerà l'integrazione europea, alla sua nuova rinascita. Gli altri b·e saggi sono rispettivamente dedicati all'avvenire della Europa Orientale da François B011dy, direttore di cc Preuves » e fondatore del movimento federalista europeo, all'Europa e alla difesa dell'Occidente dal generale P. M. Gallois e ai rapporti fra l'Europa e i paesi sottosviluppati da André Philip, t1na ·delle personalità più notevoli del socialismo e della democrazia francese. Bondy, con il suo stile vivo, ha compiuto un esame penetrante e ha dato t1na valutazione spregiudicata della situazione dei paesi dell'Europa dell'est. La sua tesi è che questi stati erano in decomposizio11e già prima del loro cc assassinio » dato che le loro classi dirigenti erano state incapaci di creare un ordine stabile. La Russia ha avuto con essi un rappo1to di tipo cc imp~rialista » (non diverso cioè da quello che gli Occidentali l1anno avuto con le loro colonie) fino all'ottobre qel 1956, quando le relazioni economiche oltre che politiche, specie con l'Ungheria e la Polonia, hanno dovuto essere cambiate e questi paesi hanno cominciato a rappresentare un « costo » anche per l'economia sovietica. Ora gli stati dell'Et1ropa orientale tendono, nel quadro della situazione mondiale, ad ottenere un libertà crescente sia nel sistema sovietico sia al di fuori di esso com'è il caso della Jugoslavia. Finchè l'Europa occidentale resterà divisa non potrà però esercitare su di essi alcuna attrazione o influenza. Dice giustamente Bondy: cc un'Europa occidentale balcanizzata non può niente per una Europa balcanica sovietizzata ». Solo un'Europa sovrana potrà fare qualcosa di utile. La tesi del generale Gallois è che l'Europa potrà avere veramente una sua forza difensiva solo quando sarà unita. Diversamente il suo destino dipenderà sempre dalla protezione americana che potrà, se cambieranno le attuali condizioni storiche, sempre subordinare alla sua propria difesa quella dei paesi europei. Soltanto un'Europa avrà i mezzj e la sovranità per replicare con una forza nucleare a qualsiasi attacco. André Philip ha compiuto un ampio studio delle condizioni dei paesi sottosviluppati che si stanno evolvendo e liberando della influenza politica ed economica dell'Europa proprio in nome dei valori che l'Europa rappresenta. Se l'Europa unita dà l'impressione di voler liquidare le vestigia del colonialismo, potrà evitare la S\la « sostituzione » in Africa e fare per quei paesi molto più che la Russia e l'America insieme. Lettura piena di i11segnamenti e di occasioni alla riflessione, lettura che incita ad un'azione 11uovaper il rilancio del movime11to federalista quella dell' « Europe au défì ». Ci mostra i nostri limiti m~ ci dice anche che ci è lecito ancora molto sperare. Se dovessimo fare una critica, vorremmo dire che il quadro della problematica dell'unificazione europea sarebbe stato completo se fossero stati esaminati anche l'aspetto sociale e i rapporti di classe dei paesi dell'Europa occidentale e fosse 225 Bibliotecaginobianco
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