La corrente conservatrice liberale occupa una posizione preminente in Inghilterra, ove è al governo fin dal 1952, e ne ha oc-cupata una assai forte prima del colpo di stato del 1958 in Francia, ove ha regolarmente partecipato, sotto il nome di partito radicale e di partito degli indipen- . denti, a tutte le coalizioni governative della IV Repubblica. Assai modeste sono invece le sue dimensioni ed il suo peso politico in Germania e in Italia, ove si è contentata di vivere all'ombra della democrazia cristiana, ora partecipando ai suoi governi, ora stando all'opposizione, sempre influenzandone l'ala più moderata. È la corrente politica sotto la cui lunga direzione o ispirazione politica si sono formati nel secolo XIX i moderni stati nazionali d'Europa, e che più di ogni altra se ne sente custode e quasi nume tutelare. Il liberalismo conservatore è disposto ad accettare, pur senza averlo desiderato, ma senza troppo recriminare, quanto è stato realizzato dalla fine della guerra in poi nel campo istituzionale, economico, sociale e di politica estera, di ogni singolo paese e perciò anche nel campo europeo, ma è diffidente per sua 11atura verso tutte le innovazioni. È questa, in un certo senso, la corrente più tipicamente rappresentativa delle attuali restaurazioni democratiche europee, tutte pigramente inclini ad accogliere solo quel minimo che è proprio jmposto dalla forza delle cose, tutte intimamente desiderose di conservare il più possibile del passato. L'idea dell'Europa non è in genere dispiaciuta alla maggior parte dei liberali conservatori, che però in essa hanno visto una formula di conservazione delle vecchie strutture statali, cioè precisamente il contrario di quel che era. È stato anzi proprio il più geniale uomo politico di questa corrente, sir Winston Churchill, a lanciar per primo l'idea dell'europeismo, di quel surrogato della reale t1nità che consiste nella visione di un'Europa conservatrice, la quale, senza alterare in realtà nessuna delle sue strutture tradizionali, si sente tuttavia solidale contro la minaccia imperiale comunista, tiene moderatamente a bada le tendenze disgregatrici dei vari nazio11alismi, ed in particolare di quello francese e tedesco, facilita l'esercizio della protezione americana, e riveste il tutto con belle frasi europee e occidentali. È assai caratteristico che, a conti fatti, quel che di europeo è stato finora realizzato è stato proprio questo europeismo churchilliano. Ma a questa rappresentatività ideale del liberalismo conservatore non ha corrisposto una uguale rappresentatività politica nè nel campo della politica europea, nè negli altri. I conservatori inglesi amministrano ancor oggi oculatamente, ma senza idee, l'Inghilterra quale l'hanno fatta nell'interno e verso l'estero i laburisti. Nell'Europa continentale sono 16 • Bibliotecaginobianco
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