Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

allo stesso modo che anche ogni altro ricercatore non fa mai che lavorare su una determinata situa·zione, nel tentativo di trasformarla in 11na situazione più soddisfacente. Così, egli si è accorto (e non ci voleva poi molto) che oggi il potere politico è soprattutto nelle mani degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica, e che d'altro lato l'autonomia e ]a libertà democratica sono meglio assicurate dalle piccole comunità cc a misura dell'uomo », piuttosto cl1e da giganti l'un contro l'altro armati, e quindi· dominati dal totalitarismo o esposti al rischio di esserlo. 1\.f a non gli è venuto in mente che il solo problema serio era allora quello di domandarsi attraverso quali ritrovati politici e giuridici si potesse contribuire ad evitare che intanto quei due giganti dovessero guerreggiare fra loro, e poi a sviluppare in loro medesimi piuttosto le autonomie che le illibertà, in modo che a poco a poco l'assetto risultante dal loro coesistere si avvicinasse, piuttosto che allontanarsi, all'ideale della cc convivenza dei piccoli Stati ». Certo, questo non sarebbe stato un solo problema, ma mille problemi. E nessun serio studioso di scienza politica avrebbe potuto affrontarne più di qualcuno, così come nessun serio farma·cologo pretende di trovare la droga capace di guarire tutte le malattie. Ma, da che mo11do è mondo, lo Herr Professor di stirpe germanica dispregia la vile prassi l'empirico suggerimento di soluzioni di problemi singoli. Egli vuole l'universale della conoscenza'., l'assoluto della teoria: qualcosa che valga per sè, e quindi che non serva a nulla (salvo che naturalmente, a11a sua gloria di prof esso re). Curno CALOGERO WERNERKAEGI, Meditazioni storiche, a cura e con una presentazione di Delio Cantimori, Laterza, Ba·ri 1960. Il nome e la fama di Werner Kaegi si sono diffusi tardi in Italia. Prima della guerra, soltanto gli specialisti del Rinascimento e della Riforma, che, per ragioni di lavoro, dovevano ricorrere alle grandi opere del Burckhardt e dello Huizinga, erano a conoscenza dell'attività di questo studioso svizzero, che si dimostrava infaticabile nel curare edizioni sempre migliori degli scritti dello storico di Basilea, e non risparmiava tempo e lavoro pur di far conoscere al pubblico europeo delle persone colte le grandi opere dello storico olandese. Nè l'attività del Kaegi come editore e commentatore di op.ere classiche della storiografia dei secoli XIX e XX, finiva qui: la grande raccolta degli scritti minori del Wa]ser sul Rinascin1ento è anch'essa (alme110 in parte) opera sua. E tuttavia, è da dubitare che quegli studiosi per i quali quello del. Kaegi non era proprio il nome di uno sco11osciuto_e che, leggendo le sue dotte e precise introduzioni criticl1e, dovevano ben aver avt1to un'idea della sua dottrina e penetrazione critica, fossero poi bene informati della sua specifica attività di storico. A giudicare dalla bibliografia italiana 193 ·Bibliotecaginobianco

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