Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

A determinare questo corso, tutf ora aperto e perciò di esito ig110to, del processo di unificazione europea hanno contribuito co11giunture di politica mondiale, interessi economici e politici vari, forza d'inerzia delle istituzioni e forza propulsiva delle idee, ma anche il modo in cui di fronte a questo problema si sono venute atteggiando le correnti politiche che in questo perio-do hanno dominato la scena dei vari paesi • europei. L'idea della federazione europea - che è l'unica forma di comu11ità sovranazionale democratica che si possa escogitare per l'Europa, poichè accanto ad essa non si possono scorgere come alternative che l'unità imperiale sotto t1na potenza egemonica o la lega di stati sovrani - è nata e non poteva non nascere da quell'atteggiamento politico che nella terminologia politica anglosassone è chiamata radical o liberal, e che 11aturalmente nulla ha a che fare con quel che queste parole indicano in Francia o in Italia: « A liberal or radical, ricordava recentemente cc The Econ,omist », is somebody who seeks alivays to probe to the roots of present society and to propound experiments whenever he thinks that these 1night do good ». Il peso politico dei liberals - di quelli et1ropei non meno che di quelli orientati verso i problemi interni - è però stato assai scarso nel clima di pigrizia intellettuale che è stato finora caratteristico delle restaurate democrazie europee, e la responsabilità per quel che è stato fatto od omesso in materia europea pesa perciò essenzialmente sulle correnti tradizionali, che hanno tenuto occupato lo scacchiere politico in Et1ropa occidentale. Nullo è stato il contributo dei comunisti. Legati all'idea dell'espansione dell'impero sovietico, e condannati perciò a restare fuori del regolare giuoco della vita politica democratica persino nei due paesi, Francia e Italia, in cui sono forti, essi sono stati sempre decisamente ostili all'idea dell'unificazione. Ma tutto quel che hanno saputo e potuto fare è consistito nel mettere i voti di cui disponevano in parlamento a disposizione di quelle qualsiasi forze antieuropee cl1e volta a volta si sono manifestate nel campo democratico. Al polo opposto dello schieramento politico europeo incontriamo la corrente della reazione antiliberale. Erede del nazionalismo d'anteguerra, tendenzialmente antidemocratica e fascistizzante, sostenitrice nel campo sociale delle forme più autqritarie e corporative del capita14 Bibliotecaginobianco

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