a) di dare informazioni, le più precise, sulla possibilità di localizzare l'industria nel Mezzogiorno e di suggerire la scelta di una località piuttosto che un'altra; b) di fornire tutti i ragguagli relativi ad u11a specifica industria, consigliabile o desiderata, dai punti di vista: delle probabilità di successo,; della progettazione; delle ditte fornitrici di macchinario; delle disponibilità e qualità di manodopera nella località suggerita e simili; c) dj fornire direttamente, e magari gratuitamente, progettazioni di massima, preventivi dei bilanci di esercizio e simili; d) di assistere gli investitori nello svolgimento di tutte le pratiche preliminari con gli Enti e società locali o centrali; per la cessione di terreni, per assicurare la disponibilità di acqua ed energia; per eseguire raccordi stradali, ferroviari ed elettrici; per l'installazione di linee telefoniche e simili 10 • E nemmeno per quanto riguarda la Francia si può dire che :6110 ad oggi si siano rivelati di grande efficacia gli strumenti predisposti per risolvere i grandi problemi regionali di sviluppo economico: per quanto sia stata incoraggiata da varii provvedime11ti, la decongestione della regione parigina procede molto a· rilento, sia perché i « decentramenti » non risultano ancora molto numerosi come si era sperato, sia perchè si << ripetono » assai più frequentemente di quanto non si fosse previsto le localizzazioni di nuovi investimenti industriali nella regione di cui si vorrebbe avviare e a·ccelerare la decongestione 11 • Si deve tuttavia insistere sulla strada della politica di sviluppo regionale, così per il « deserto » francese come per il Mezzogion10 d'Italia. E se per il Mezzogiorno d'Italia si pongono i noti problemi, di una maggiore efficienza degli strumenti di cana◄lizzazione dei capitali da 10 Questa citazione è tratta dal testo ciclostilato della relazione tenuta dal prof. Alessandro Molinari al convegno organizzato a Napoli nel settembre del 1960 dall'Istituto Feltrinelli sulle esperienze della politica regionale di sviluppo in Occidente e nei paesi gravitanti nell'orbita societica. · 11 Cfr. un articolo della « Revue internationale du travail » (Strumenti della pianificazione regionale in Francia) riportato da « Mondo Economico » del 28 noverobre 1959. Ivi si legge fra l'altro che Parigi « ha un numero di abita~ti pari alla somma di quelli delle 33 maggiori città francesi (6.400.000) con una densità di 1O .750 abitanti per Km2 di fronte ai 98 abitanti per Km2 del reh·ostante territorio » • È stato poi calcolato che il 40% dei salari francesi sono pagati nella regione parigina. Il processo di agglomeramento è << cumulativo » in quanto « si crea una sorta di moltiplicatore per l'arrivo di nuovi immigrati che si trasformano in consu1natori e richiamano a loro volta altri immigrati (fornitori, funzionari, ecc.) mentre aumenta sempre più la povertà delle zone sottosviluppate ». 174 • Bibliotecaginobianco
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