Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

zioni » e per cui si è restii ad impegnarsi in un processo di industrializzazione in regioni più o meno lontane quando nelle regioni vicine alla sede direttiva dell'imprenditore consolidate tradizioni e una molteplicità di ben avviati rapporti inducono a credere che gran parte delle difficoltà sempre connesse ai nuovi investimenti siano più facilmente risolvibili; onde, a confronto, erroneamente appaiono di minore rilievo le difficoltà connesse all'immigrazione di manodopera straniera, e lo stesso difficilissimo problema degli alloggi in ambienti geografici che sono caratterizzati dalla superindustrializzazione e dalla crescita smisurata di aree metropolitane. D'altra parte sembra che non sia affatto impossibile volgere questa stessa forza d'inerzia a favore dei processi di industrializzazione e di urbanizzazione delle aree sottosviluppate, una volta che tali processi risultino effettivamente avviati: da investimenti delle industrie pubbliche, per esempio, o anche da investimenti di complessi privati sulla cui decisione abbia iI1fluito la persuasione esercitata dai pubblici poteri e la buona volontà di a'ssumere un ruolo pionieristico, non privo di suggestioni ancl1e da un punto di vista pubblicitario. In tali casi, infatti, la « ripetizione delle localizzazioni » può essere dete1minata e orientata da una forza di richiamo esercitata da quelle regioni, anche lontane, nelle quali si è già avuto come fatto nuovo un certo agglomeramento di nuove industrie e la creazione di un ambiente industriale ( è il caso, per esempio, nel nostro Mezzogiorno, di Priolo presso Siracusa 9 e di Casoria' presso Napoli). Perché tale forza di richiamo possa effettiva1nente ed efficacemente rimuovere i motivi per cui esperienza, tradizione, abitudine ecc. inducono a cc ripetere » le localizzazioni nei distretti tradizionali, è necessario però che entrino in funzione adeguati strumenti di cana1izzazione dei capitali da investimento, strumenti la cui funzione deve essere l'informazione, l'assistenza, la progettazione: ciò non è avvenuto finora nemmeno per il Mezzogiorno d'Italia, dove società finanziarie. come la SOFIS e come l'ISAP sono passate attraverso varie traversie politiche e non hanno potuto assolvere alla funzione per la quale erano state concepite e costituite, mentre gli istituti di credito a medio e a lungo termine hanno agito più come doppioni delle bancl1e tradizionali che come istituti della politica di sviluppo, onde ora si parla appunto della necessità di riformarli perché essi possano essere in grado: 9 Cfr. Parlato, Mazzarino, Peggio: I ndustrializzazivne e sottosviluppo, Torino, Einaudi, 1960. 173 Bibliotecaginobianco

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