il movimento dei profughi tedeschi rispetto alle tradizionali migrazioni di lavoro: al di qua della cortina di ferro, che è anche il confine fra le due Germanie, si è potuto e voluto canalizzare il movimento dei profughi in modo tale da evitare che si creassero nuove sacche di patologica congestione demografica, che si determinassero eccedenze della offerta di manodopera soltanto nelle zone che già risultano superbanizzate e superindustrializzate, che sorgesse un problema degli alloggi per i profughi là dove più aspro si presentava il problema degli alloggi da ricostruire dopo le distruzioni belliche; e indubbiamente, attraverso questa canalizzazione del movimento dei profughi, e attraverso una adeguata politica degli insediamenti, si è provveduto, nella Germania occidentale, a decentramenti e nuove localizzazioni delle industrie, onde ne è risultato che non si sono aggravati i problemi di aménagement du territoire (aree supersviluppate e aree sottosvilup1)ate) già esistenti 1 . Perciò, nell'ambito della Comunità europea, da questo punto di vista, la Germania non presenta, come la Francia e come l'Italia, grandi problemi di politica regionale, dominanti e determinanti rispetto alle esigenze dello sviluppo economico. Fatta questa considerazione relativamente agli spostamenti di popolazione dall'Est all'Ovest, risulta, però, che ai fini del mercato delle forze di lavoro in Europa occidentale, anche se di minore consistenza quantitativa fino ad oggi gli spostamenti di manodopera dal Sud al Nord, dall'Europa mediterranea all'Europa continentale, nord occidentale, vanno acquistando sempre maggiore importanza; specialmente se si tiene conto dei confini dell'Europa occidentale, della te11denza cioè dei paesi europei occidentali a costituire un unico mercato del lavoro. Qui va detto anzitutto che diventa oramai evidente la progressiva inversione della tendenza per cui le popolazioni dell'Europa meridionale cercavano nei paesi transoceanici, o addirittura nelle avventure coloniali, il modo di risolvere o di non lasciare che si aggravassero i problemi demografici. Oggi nei paesi transoceanici dell'America latina premono sul mercato del lavoro forze indigene; e tali paesj, ai fini di una loro politica di sviluppo, pretendono dai paesi di emigrazione dell'Europa meridionale quelle stesse truppe specializzate e quegli stessi quadri dirigenti che sono necessari ai fini della politica di sviluppo in Europa, della politica cioè di integrazione fra Europa mediterranea ed Europa 1 Cfr. il secondo capitolo della seconda parte di ltudes européennes de population, Parigi, INED, 1954 (pagg. 289-334). 185 Bibliotecaginobianco
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