4. UNA POSTILLA Le considerazioni finora svolte costituiscono - come è ovvio semplicemente una premessa a un discorso che a questo punto dovrebbe cominciare. Ma non è in coda a un lungo articolo che si cominciano dei lunghi discorsi. Si possono soltanto indicare i temi del discor o. A vent'anni dalla guerra·, all'inizio d'un nuovo decennio il problema dell'indirizzo stesso delle politiche a·grarie nazionali e, a maggior ragione, della l)olitica agraria comune è a1)erto e tutt'altro che avviato a soluzione, malgrado l'apparente compiutezza dei piani ag ricoli di molti paesi, malgrado l'apparente concretezza del piano Mansholt, che attende solo la' finale approvazione per ntrare in funzione. Questa è la conclusione che ho tratto in base alle considcrazionj che sono venuto svolgendo. · Il discorso, pertanto, va ripr ·o 1na non IJer richiuderlo ubito su un tono polemico di rifiuto della realtà e di critica di coloro che si illudono di imboccar strade nuove camrninando IJer le vecchie, co n1e spesso si è fatto in passato da· parte dei nostri amici federali ti. Dietro il piano 11ansholt, infatti, c'è una realtà ben articolata e una convinzione profonda di uo1ni1 i seri, con le qu·=tli dobbian10 fare i conti. Dietro l'inconsistente reazione al piano nel no tro pae e c'è un vuoto di idee, di politiche e di strutture, che deve essere guaTda to in faccia. Dietro il contrasto continuan1ente ri·1fforante tra paesi del Mercato comune e paesi della zona di libero scambio - nel quale il pr oblema dei prodotti a·gricoli ha una posizione centrale - c'è qualco sa di più grosso e di più importante~ di quel che sembra e dobbiamo b en valutarlo. Il discorso pertanto, va ripreso, n1a per condurlo fino in fondo con pazienza e con i documenti alla 1nano. 163 Bibliotecaginobianco
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