Nord e Sud - anno VII - n. 11-12 - dicembre 1960

sarà in grado di offrire garanzie equivalenti in fatto di occupazione e di livello di vita dei produttori interessati » e solo « se essa assicurerà agli scambi nell'interno della Comunità condizioni analoghe a quelle esistenti sui mercati nazionali ». La nuova organizzazione europea nasceva, cioè, con un programma di una politica agraria non diversa da quello delle politiche nazionali in vigore. Non ci volle molto a comprendere che il compromesso realizzato nel Trattato era insieme precario e pericoloso. Soltanto pochi mesi dopo, infatti, la Conferenza agricola degli stati membri - convocata secondo il disposto primo dell'art. 43 a Stresa nel luglio 1958 - fu unanime nell'adottare una risoluzione i cui motivi sono in gran parte in contrasto con quelli che avevano preso il sopravvento nel momento della formulazione degli articoli 16 • Questo profondo e improvviso mutamento d'accento aveva la sua spiegazione. « La situazione agricola europea - è detto nella premessa della risoluzione di Stresa - è ormai caratterizzata da un aumento della produzione maggiore dell'aumento dei consumi». L'incubo della sovrapproduzione, che domina da anni la politica agraria americana, era diventato attuale anche in Europa· e per la prima volta si additava, perciò, la necessità di cambiare strada. 3 - AGRICOLTURA E SVILUPPO ECONOMICO. A questo punto del nostro racconto conviene tornare all'esame di quanto, di proposito, abbiamo lasciato indietro all'inizio del precedente 16 La risoluzione della Conferenza di Stresa - il cui intendimento era quello di dare il via alla definizione della politica agraria comune - partendo dalla constatazione di una complessa situazione in corso di rapida evoluzione, raccomandav a che il trattato fosse applicato in modo da: a) favorire l'aumento degli scambi inte rcomunitari; b) consentire il mantenimento delle relazioni commerciali con i paesi terzi; e) collegare strettamente le politiche di mercato con quelle di rnodifica delle shutture favorendo la riduzione e il ravvicinamento dei costi di produzione; d) applicare una politica dei prezzi capace insieme di evitare. le sovrapproduzioni e di restare o tornare a livelli competitivi;· e) eliminare del tutto i sussidi contrari allo spirito del trattato; f) conseguire l'adeguato compenso dei capitali e del lavoro attraver so il miglioramento delle strutture agricole; g) conseguire la conservazione delle s trutture agrarie di tipo familiare mediante il potenziamento economico e concorrenziale di quelle imprese marginali mediante l'industrializzazione e il relativo riorientamento professionale della mano d'opera agricola. Come si vede, la risoluzi one si ispirava a motivi o assenti nei testi precedentemente approvati o addirittura c ontrari ad essi. 155 Bibliotecaginobianco • ,

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